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Porti, solo Savona nella top 100 degli scali mondiali

La classifica della Banca Mondiale pone lo scalo ligure al 36° posto per efficienza e tempi di sdoganamento. Primo al mondo il porto di Shanghai, mentre in vetta nel Mediterraneo troviamo Tangeri, che beneficia delle nuove rotte dopo la crisi nel Mar Rosso. In Italia, secondo Fedespedi, traffici container in calo del 3,2%

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È il porto di Savona Vado Ligure a conquistare il posto più alto tra gli scali italiani nel «Container Port Performance Index (CPPI)», sviluppato dalla Banca Mondiale e da S&P Global Market Intelligence, mentre la crisi del Mar Rosso e le nuove rotte internazionali influiscono sulla redistribuzione dei traffici, avvantaggiando i porti del Nord Africa e della Spagna, a discapito degli italiani che registrano, secondo Fedespedi, un calo del 3,2% dei traffici nel primo trimestre del 2024.

La classifica internazionale

Primo porto al mondo è Yangshan, lo scalo cinese di Shanghai che si è guadagnato il podio per il secondo anno consecutivo, mentre Salalah in Oman ha mantenuto la seconda posizione. Cartagena in Colombia è salito al 3° posto, mentre al quarto troviamo il primo scalo nel Mediterraneo che è Tangeri in Marocco, seguito al 5° posto da Tanjung Pelepas Port in Malesia.

La classifica internazionale è basata su un enorme set di dati che incrocia oltre 182.000 scali di navi, 238,2 milioni di spostamenti in 405 porti nel mondo per il 2023 con l’obiettivo di calcolare l’efficienza delle procedure, in particolare concentrandosi sulla durata della permanenza in porto delle navi portacontainer. Nel mirino della Banca Mondiale l’impatto negativo dei ritardi portuali che, si espandono a macchia d’olio, su tutta la catena logistica.

«La natura altamente interconnessa del trasporto marittimo di container – ha spiegato Turloch Mooney, responsabile di Port Intelligence & Analytics presso S&P Global Market Intelligence – fa sì che l’effetto negativo delle scarse prestazioni in un porto può estendersi oltre l’hinterland del porto e interrompere interi programmi. Ciò aumenta il costo delle importazioni e delle esportazioni, riduce la competitività, ostacola la crescita economica e la riduzione della povertà».

I porti in Europa e Nord Africa

La classifica regionale dell’Europa e Nord Africa vede al primo posto Tangeri in Marocco, seguito da Algeciras in Spagna, al terzo posto Port Said in Egitto e al quarto Gemlik in Turcia. In quinta posizione con un ranking di 36 punti arriva Savona Vado Ligure, dove, ricordiamo, operano due dei maggiori player internazionali dello shipping come Maersk e Cosco. Per ritrovare un altro porto italiano si deve scendere fino al 188° posto con Gioia Tauro, e al 193° si trova Ravenna. Civitavecchia raggiunge il posto 197°, Salerno il 228°, seguito da Ancona (229), Palermo (233), Bari (254) e così via fino ad arrivare al 322° posto dove troviamo Genova.

Nuove rotte e traffici in calo

La crisi del Mar Rosso sta ridisegnando le rotte delle merci. Secondo il centro studi di Federspedi nelle prime settimane del 2024 i passaggi nel canale di Suez sono stati ridotti del 50%. Questo impatta notevolmente sia sui prezzi dei noli, aumentati del 44% rispetto ai valori del 2023, sia sulla distribuzione dei traffici nei porti del Mediterraneo con aumenti in quelli più vicini allo stretto di Gibilterra come Tangeri (terminal Eurokai registra una crescita del 26%) e i porti spagnoli (complessivamente in crescita del 12,1%) a discapito dei porti italiani che complessivamente riportano una flessione del 3,2% nel primo trimestre del 2024.

«Sui dati per i porti italiani – commenta il presidente di Fedespedi, Alessandro Pitto – pesa, tuttavia, anche l’andamento poco brillante del commercio internazionale nei primi due mesi dell’anno: esportazioni +0,6% e importazioni -10,4%. Occorre investire sulla nostra capacità di essere competitivi sul mercato del commercio internazionale, recuperando in questo modo eventuali quote di traffico perse a causa delle mancate toccate delle rotte presso i nostri porti»

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