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Meno richieste, più soldi rimborsati: il paradosso (apparente) delle accise

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Stranigiorni per l’autotrasporto. Dati in apparente contrasto mostrano un mondomagmatico che, per essere afferrato, ha bisogno di chiavi interpretative nonsempre razionali.Prendiamo il gasolio: agennaio 2013 – secondo i dati dell’Unione petrolifera – i consumi di dieselsono calati del 5,3% rispetto a un anno fa. È un evidente segno che lacongiuntura economica è sfavorevole. Si gira meno e quindi si consuma menocarburante. Il tutto ha un senso. 

Nulla di strano quindi se si appura che nel 2012 sono diminuite pure ledomande di rimborso delle accise. Non però del 50%, come si era detto inizialmente, ma di un 15%. Che comunque, non è poi così poco. 
 I numeri per laprecisione sono questi: nel 2009 i rimborsi sono stati circa 28 mila; nel 2010,27 mila; nel 2011, 26 mila e 500; nel 2012, riferendosi solo al primo trimestregennaio/marzo, 24 mila.
Non si tratta comunque soltanto di un calo dei consumi. C’è anche una diminuzione del numero delle aziende,cui va aggiunto molto probabilmente il timore dei controlli fiscali. Molti cioèpensano che la domanda di rimborso e quindi la quantificazione di quantoconsumato, esponga al rischio di non congruità rispetto agli studi di settore.
Ma non è finita. Perchél’ultima stranezza la si incontra rispetto al «quanto» viene rimborsato. Aspanne, cioè, a fronte di un calo del 15% delle domande si potrebbe presumereche anche l’ammontare dei rimborsi sia diminuito. Invece no. Perché nonsoltanto è aumentato, ma è addirittura schizzato del 300%. Per la precisionenel 2009 venivano rimborsati 83 milioni e 600 mila euro, nel 2010, 82 milioni e500 mila; nel 2011, 270 milioni e 300 mila; nel 2012 (dati disponibili solo peril primo trimestre), 155 milioni e 500 mila, quindi con proiezioni sull’anno (inpratica bisogna moltiplicare per quattro) veramente eclatanti.Come è possibile?
Semplice, basta andare a vedere quanti aumenti di accise si sono susseguitinegli ultimi anni. E siccome il monte accise pagato dall’autotrasporto a livello europeo rimane sempre lo stesso, ecco perché ogni qualvolta a livello nazionale vengonostabilite nuove accise, gli autotrasportatori si trovano a pagare di più allapompa, ma vedono anche tornare indietro maggiori rimborsi. 
 Ebbene, dal 2011 queste sono state le nuove accise:
da 0,0071 a 0,0055 euro perfinanziamento alla cultura nel 2011 
0,04 euro perfar fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011 
0,0089 euro perfar fronte all’alluvione di Liguria e Toscana del novembre 2011 
0,082 euro perdecreto “Salva Italia” nel dicembre 2011 
0,02 euro perfar fronte al terremoto dell’Emilia del 2012. 
Complessivamente il totale delle accise arriva a 0,41euro, che diventano 0,50 aumentate dell’Iva. Ma si può salire anche di più se si considera l’opportunità concessa alle Regioni di imporre accise anche a livello locale.
Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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