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Ministro nuovo, problemi vecchi. Sul tavolo del MIT i memorandum delle associazioni

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«Finalmente abbiamo un esecutivo che sarà chiamato a governare il Paese. Quindi, in bocca al lupo». È l’augurio che Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e presidente Fai-Conftrasporto fa alla nuova squadra di governo e, sottolinea, anche «a tutti i cittadini».

L’invito di buon lavoro Uggè lo rivolge anche al nuovo ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli, «noto a chi segue le vicende della politica, ma poco conosciuto al mondo del trasporto e della logistica», che avrà il difficile compito di rimettere in moto un ministero fermo da tre mesi che vede affrontare temi urgenti sia in ambito nazionale che internazionale. Nel Contratto di Governo non si parla di autotrasporto e questa “dimenticanza” preoccupa le associazioni di categoria che auspicano una rapida ripresa del sistema trasporti e dell’economia perché «se le merci non vengono trasportate restano nei magazzini e tutto si ferma».

Il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto traccia così una sorta di memorandum per il nuovo ministro. Eccone alcuni punti:
– Le motorizzazioni continuano a non essere in grado di fare le revisioni (poi parliamo di sicurezza);
– Austria e Svizzera lavorano per ostacolare, in assenza di alternative efficienti, il superamento dell’arco alpino (lo attraversano 200 milioni di tonnellate all’anno per un valore di 524 miliardi) il solo blocco dell’Austria oltre a generare inquinamento (i Tir fermi inquinano più di un euro 6) produce un costo, per ogni ora, di 203 milioni al sistema produttivo;
– Le politiche sociali dei Paesi emergenti continuano ad attuare il dumping sociale che penalizza lavoratori e le imprese, (occorre allora ridare slancio ai contenuti della Road Alliance);
– Il costo del gasolio è il secondo a livello europeo;
– I trasporti eccezionali sono bloccati da un evidente disimpegno dei decisori locali e nazionali;
– I trasferimenti per l’autotrasporto non debbono essere tagliati ma riassegnati, caso mai, secondo il principio della sostenibilità ambientale e della sicurezza;
– Il sistema portuale, dell’armamento, dei servizi tecnico nautici non hanno ancora registrato alcun significativo cambiamento.

Confartigianato Trasporti sottolinea come la presenza di un ministro dei Trasporti nel pieno delle funzioni sarà fondamentale al secondo incontro del Brenner Meeting (Bolzano, 12 giugno) quando dovrà essere affrontata la crisi del Brennero innescata dal Tirolo e dal Trentino Alto Adige con il contingentamento dei transiti dei TIR. L’associazione ritiene inoltre prioritario che il neo eletto ministro si confronti «a livello europeo sulla determinazione del Bilancio dell’Unione a favore delle infrastrutture nazionali, entro l’anno in corso, al fine di avere le risorse necessarie per portare a termine almeno la realizzazione di alcune opere strategiche:
– Il nuovo tunnel ferroviario Torino – Lione (lungo 56 Km);
– Il nuovo asse ferroviario Milano – Genova (al cui interno è prevista la realizzazione del tunnel del Terzo Valico dei Giovi lungo 39 Km);
– Il completamento dell’asse ferroviario AV/AV Brescia – Verona – Vicenza – Padova».
Confartigianato esprime preoccupazione anche per la «forte tensione nel mercato del petrolio che ha fatto aumentare il costo del gasolio di oltre il 10%, a tutto svantaggio della competitività del sistema di trasporti e dell’economia nazionale», invitando il nuovo Ministro a «pubblicare ufficialmente i valori dei costi minimi d’esercizio prevedendo almeno un aumento degli stessi di circa il 2,8% al fine di evitare la destrutturazione dell’intero settore, e dando un riferimento certo al mercato dei servizi di trasporto che le imprese attendono da tempo».

«Siamo pronti a collaborare» sottolinea infine Uggè «ma anche ad assumere ogni iniziativa utile a tutelare le molte imprese del mare, della gomma, dei sistemi tecnico nautici e della logistica che le realtà aderenti al sistema Conftrasporto/Confcommercio chiederanno».

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