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Assotir: subito nuove aree di sosta per i trasportatori

Il segretario Donati denuncia «in Italia sono troppo poche ma sono indispensabili per la giusta qualità della vita agli autisti»

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Insicure, inadeguate, ma soprattutto insufficienti. Si potrebbe così sintetizzare in tre parole la situazione delle aree di sosta dedicate agli autotrasportatori. Nel nostro Paese la situazione è al limite del collasso; per gli standard europei sono solo due le aree attrezzate considerate “sicure” su una rete di circa 400. Complicato quindi consentire agli autisti di mezzi pesanti di riposarsi e rifocillarsi, in modo da poter svolgere il proprio lavoro in sicurezza, ancora più complesso riuscire a rispettare i tempi di guida e di riposo.
Scenario che ha portato in questi giorni l’Associazione Assotir a richiedere a gran voce la realizzazione di nuove aree, ricordando che l’Italia ha pochissime strutture adeguate, ed è ben lontana dalla direzione che sta tracciando l’Unione Europea.
«La mancanza di queste aree – spiega Claudio Donati, segretario generale di Assotir – è uno dei motivi per cui il settore della logistica sconta una forte carenza di organico: potrebbe riassorbire altri 25.000 autisti professionali. Se vogliamo riavvicinare i giovani a questa professione dobbiamo intervenire anche su questo aspetto, si tratta di garantire un’adeguata qualità di vita a chi trasporta le merci che ogni giorno arrivano nelle nostre case».

L’associazione spiega che in Europa esistono circa 300 mila piazzole di sosta dedicate ai camion, ma solamente 7.000 si trovano in aree di parcheggio certificate come attrezzate e sicure. Un numero insufficiente per le esigenze del settore, tant’è che già nel 2019 la Commissione Europea rilevò che nei Paesi dell’Unione si dovevano realizzare ulteriori 100 mila piazzole e nel 2021 stanziò 100 milioni di euro per potenziare la rete identificando le aree con la sigla Sstpa (Safe and secure trucks parking area).

«L’Italia si sta muovendo, ma non sta facendo tutto quello che dovrebbe – sottolinea Patrizio Loffarelli, responsabile del Lazio e dello sviluppo territoriale di Assotir – basti pensare che ha partecipato con il progetto Pass4Core – ITA, progetto che prevede il potenziamento del Truck Village di Colleferro. Il Truck Village è un esempio virtuoso, e ben venga la decisione di ampliarne la portata. Ma in Italia abbiamo bisogno di più strutture del genere dove far riposare i conducenti».

La Commissione ha chiesto di rendere più capillare la distribuzione delle aree di sosta. Nel dicembre 2021 ha infatti proposto una revisione del regolamento TEN-T, prevedendo che ogni area non disti più di 100 chilometri dalla successiva. La Commissione inoltre propone di classificare le aree di parcheggio in base a quattro livelli di sicurezza (bronzo, argento, oro e platino), in questo modo gli operatori potranno scegliere dove fermarsi in base al valore delle merci che trasportano. Lo standard di sicurezza viene definito in base a parametri come la sicurezza del perimetro, le caratteristiche del parcheggio, la vigilanza dei punti di entrata e uscita e le procedure del personale

«Un parcheggio non può dirsi sicuro se non garantisce anche tutti i servizi, come docce, servizi igienici, strutture per l’acquisto di cibo e bevande e connessione a Internet. Un lavoro di sacrificio come quello del conducente merita anche periodi di riposo dignitosi e rispettosi della persona» chiosa Alessandro Manzi, responsabile infrastrutture e viabilità di Assotir.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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