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Verso la Brexit: il Regno Unito realizza 29 megaparcheggi per camion e l’Italia chiede 536 permessi CEMT

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Il governo britannico ha autorizzato la costruzione urgente di 29 parcheggi speciali destinati ai camion temendo le possibili conseguenze in termini di ingorghi e disorganizzazione che potrebbero essere determinate dalla Brexit. Il governo conservatore di Boris Johnson ha ottenuto dal Parlamento il via libera a costruire questi parcheggi nel sud dell’Inghilterra, dove si trovano i porti e l’accesso al tunnel sotto la Manica, senza dover attendere l’autorizzazione delle autorità locali.

Il Regno Unito – lo ricordiamo – ha definitivamente abbandonato l’Unione europea il 31 gennaio 2019. Ma la realizzazione pratica di tale decisione prenderà forma soltanto dal 31 dicembre con la fine del periodo di transizione con cui il paese ha di fatto conservato il suo posto all’interno del mercato unico. I negoziati per un accordo commerciale sono attualmente in fase di stallo, tanto che lo stesso primo ministro ha dichiarato che il suo paese deve essere «pronto ad ogni eventualità» che potrebbero derivare dalla mancanza di un accordo, vale a dire il ristabilimento dei controlli alle frontiere e dei dazi doganali e quindi il ritorno a un sistema di autorizzazioni, almeno per quanto riguarda il traffico dei camion. E al momento attuale, in mancanza di accordi, le sole autorizzazioni in grado di consentire trasporti da/per il Regno Unito sono i permessi CEMT

I risvolti italiani

Ricordiamo al riguardo che, per il 2021, l’Italia ha fatto richiesta del maggior numero di autorizzazioni possibili CEMT, vale a dire 536, restringendo il campo ai soli veicoli Euro VI, ma anche a una quota di Euro V.

Ricordiamo inoltre che il 30 settembre prossimo scade il termine per presentare le domande di rinnovo e di conversione in assegnazione fissa delle autorizzazioni bilaterali per trasporti in Paesi non-UE, mentre fino al 31 ottobre si possono presentare domande di rinnovo e di graduatoria CEMT per l’anno 2021. Le condizioni per ottenere tali autorizzazioni sono sempre quelle presenti nel decreto dirigenziale 11 settembre 2015, n. 149.

I timori britannici

La Federazione britannica degli autotrasportatori ha scritto al governo per avvertire del potenziale disastro che si verrebbe a creare anche rispetto a possibili interruzioni delle catene di approvvigionamento. Sulla BBC, il ministro dei trasporti Grant Shapps ha assicurato di essere in contatto costante con i camionisti e che i rifornimenti sarebbero comunque proseguiti, un po’ come è avvenuto della fase più difficile dell’emergenza sanitaria. 

In ogni caso le trattative sono riprese in queste ore puntando a trovare un accordo entro fine ottobre, ma in contemporanea sono anche partiti i primi lavori per realizzare aree di decongestionamento del traffico nella contea del Kent.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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