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I camion MAN comunicano con le infrastrutture. Il terminal chiama, il camion (autonomamente) risponde

Entra nel vivo il progetto «ANITA», il piano per realizzare applicazioni di guida autonoma all'interno del polo logistico di Ulm (Germania). Tra i protagonisti anche MAN Truck & Bus che, dopo la messa a punto di uno speciale protocollo di comunicazione tra mezzi e infrastrutture all’interno del terminal, entra ora nella fase decisiva di sviluppo del veicolo autonomo

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L’automazione può essere integrata con successo nelle attività logistiche? In Germania non hanno dubbi: assolutamente sì. Anzi, la strada verso la guida autonoma nei processi di trasporto combinati è già concretamente tracciata e ha una data di approdo ben precisa: 2023. Praticamente domani. Questa almeno è la scommessa del progetto Autonomus Innovation in Terminal Operations (ANITA), a cui hanno dato vita MAN Truck & Bus, le ferrovie tedesche Deutsche Bahn (DB), l’Università di scienze applicate Fresenius e il produttore di componenti Götting. Si tratta di un piano ambizioso, finanziato con 5,5 milioni di euro dal ministero tedesco per gli Affari Economici e l’Energia, e che ora, dopo una laboriosa fase di studi, entra finalmente nella fase decisiva.

La genesi del progetto

Annunciato nel luglio 2020, il progetto mira a realizzare applicazioni di guida autonoma all’interno di un polo logistico, nella fattispecie il deposito container di DB Intermodal Services situato nel terminal DUSS a Ulm Dornstadt, in Germania. L’obiettivo è quello di dar vita a un vero e proprio «Terminal 4.0», operativo già dal prossimo anno, in cui camion completamente automatizzati potranno movimentare in maniera indipendente i container nel deposito di DB e nel terminal DUSS. A ciascun partner del progetto sono stati assegnati compiti mirati. A MAN, ad esempio, tocca occuparsi della progettazione del veicolo; a Götting lo sviluppo di algoritmi per determinare la posizione del mezzo e rilevare gli ostacoli, mentre all’Università di scienze applicate Fresenius è stato affidato lo studio della comunicazione tra camion e terminal, partendo dall’analisi del comportamento di persone e macchine per poi tradurlo in processi e regole digitali, in modo da creare un protocollo di comunicazione affidabile tra mezzi e infrastrutture, fondamentale per far muovere i veicoli in sicurezza.

Un camion in grado di comunicare con le infrastrutture

La Fresenius aveva presentato i risultati delle sue analisi già nell’estate del 2021, dopo che un team di esperti aveva analizzato in loco i processi e il comportamento di persone e macchine in collaborazione con MAN Truck & Bus. L’Università tedesca ha ora raccolto i risultati in un unico file e programmato i vari moduli basati su un linguaggio comune. Il risultato è un sistema completo di comunicazione che collega sia il veicolo sia i due diversi sistemi informatici dei terminal container e DUSS. Alla stregua di un interprete universale, questa soluzione parla le lingue di tutti i sistemi eterogenei e guida il camion automatizzato attraverso il processo di movimentazione dei container. Questo software, costantemente ottimizzato, può ora essere utilizzato dai partner di progetto MAN Truck & Bus e Götting nello sviluppo del veicolo autonomo. «Per utilizzare i camion autonomi nei processi logistici, è importante, in una fase iniziale, capire i requisiti operativi e considerare le interfacce necessarie – ha affermato Andreas Zimmermann, Head of Advanced Development of Electronics di MAN Truck & Bus – Questo è il motivo per cui ci concentriamo costantemente sulla rilevanza pratica specifica e sulla competenza logistica e scientifica nei nostri progetti di guida autonoma. Come tale, il lavoro dell’Università di Scienze Applicate Fresenius è stato molto importante per noi».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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