Partiamo innanzitutto col dire che non ci sono particolari limiti di spesa per gli omaggi di costo non superiore a 50 euro. Se rivolti a soggetti esterni all’azienda, come clienti o fornitori, tali spese sono completamente deducibili. Il limite di 50 euro è riferito al valore complessivo del bene e non a quello dei singoli componenti. Per esempio, il cesto natalizio composto da vari beni di importo unitario inferiore a 50 euro, non è considerato interamente deducibile dal punto di vista fiscale se il valore complessivo del cesto supera tale importo.
Qualora, invece, i regali superino il limite dei 50 euro, sono considerati alla stregua delle spese di rappresentanza e, come tali, sono deducibili fiscalmente se e solo se rivolte a clienti. Le spese di rappresentanza, infatti, sono tutte quelle spese che un imprenditore o un professionista sostiene per migliorare l’immagine dell’attività, per garantire in modo indiretto una conversione in termini di immagine sul mercato. Tali spese sono deducibili dal reddito d’impresa in percentuale sui ricavi, con un minimo dell’1,5%. Questo vale per le imprese.

Per i professionisti, invece, non c’è la distinzione tra il limite inferiore o superiore ai 50 euro; tutti gli omaggi sono deducibili nel limite dell’1% degli incassi. Invece, se i regali sono rivolti a persone interne all’azienda, come i dipendenti, sono deducibili se di valore non superiore a 258 euro. Per il 2024, questo beneficio è stato aumentato fino a 1.000 euro, che raddoppia a 2.000 euro per chi ha figli a carico. Questa franchigia include tutti i fringe benefit concessi nel 2024, dai classici cesti natalizi ai buoni acquisto. Superata la soglia, l’intero importo sarà tassato e non solo la parte eccedente. In periodo natalizio, l’azienda può anche pensare a liberalità in denaro ad associazioni o enti. In linea generale, sono deducibili le erogazioni liberali in denaro a favore di Onlus, associazioni di promozione sociale o istituti scolastici.
Quanto abbiamo detto fin qui, dunque, vale per i regali e i benefici fiscali applicati alle aziende. Ma anche coloro che non hanno una partita Iva possono godere di benefici fiscali. Ad esempio, tutti i contribuenti che effettuano erogazioni liberali in favore di Onlus, associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato o associazioni sportive dilettantistiche possono beneficiare di detrazioni d’imposta dal 19% al 35% a seconda delle caratteristiche dell’ente destinatario della donazione. Ma attenzione: per poter portare in detrazione le liberalità è necessario che il pagamento sia stato effettuato con strumenti tracciabili.
Infine, come si devono comportare i genitori che vogliono donare una somma di denaro ai figli? Innanzitutto, è bene che il trasferimento di denaro avvenga con strumenti tracciati, in secondo luogo è consigliabile che sia indicato nella causale del bonifico che si tratta di un regalo, indicando eventualmente anche la finalità (acquisto casa, ecc.). Nessuna imposta è dovuta nel caso di donazioni di «modico valore», altrimenti il regalo potrebbe essere soggetto all’imposta di donazione!
Tra le novità di quest’anno, c’è il Bonus Natale di 100 euro per i lavoratori con reddito inferiore a 28.000 euro. Se i genitori non sono coniugati né conviventi, entrambi possono richiederlo, raddoppiando così l’importo. In sintesi, Natale è un’ottima occasione per dimostrare gratitudine a clienti e collaboratori, con un occhio a rispettare i limiti fiscali per una efficiente pianificazione fiscale.