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Reverse charge, nel Dl fiscale semplificazioni per la logistica

Nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 12 giugno scorso compare una correzione al regime fiscale introdotto nella logistica dalla legge di bilancio 2025. Viene semplificato il ricorso al meccanismo che permette al committente di versare l’Iva dovuta dall’esecutore del servizio. Secondo Anita “la reverse charge premia la legalità e protegge il mercato dalla distorsioni”

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Sarà più semplice applicare la reverse charge nella logistica. L’articolo 10 del decreto fiscale approvato dal Consiglio dei ministri il 12 giugno scorso cancella i riferimenti alla tipologia di manodopera e alle strumentazioni negli appalti, allargando così la platea dei potenziali rapporti di lavoro che possono essere sottoposti al regime di reverse charge. “L’intervento correttivo del Governo è volto a rendere più efficace l’applicazione della norma – si legge in una nota di Anita che esprime apprezzamento per la misura – in modo da rappresentare uno strumento importante per il contrasto all’evasione fiscale nel settore dei trasporti e della logistica”. 

La reverse charge, che prevede una deroga al regime generale di versamento dell’IVA, è in grado di prevenire possibili comportamenti fraudolenti nei settori attualmente oggetto di una diffusa attività di verifica e accertamento da parte dell’Amministrazione finanziaria. La normativa, la cui entrata in vigore è però subordinata a una successiva autorizzazione da parte dell’Unione europea, trova immediata applicazione grazie al meccanismo transitorio che consente al committente il pagamento diretto dell’IVA, reso ora più funzionale, per il quale però si è ancora in attesa di indicazioni più puntuali dall’Agenzia delle Entrate.

“Desidero ringraziare il Governo per aver accolto, attraverso un confronto continuo con la nostra associazione – ha detto il Presidente di ANITA, Riccardo Morelli – le esigenze delle aziende di trasporto e logistica realizzando un’importante riforma per il settore. L’obiettivo, pienamente condiviso da ANITA, e quello di premiare le imprese sane e regolari, rafforzando al contempo i presidi della legalità. Semplificando il versamento dell’imposta, infatti, la reverse charge consegue un duplice risultato: da un lato scongiura le distorsioni del mercato, eliminando comportamenti fraudolenti che possono avvantaggiare le imprese irregolari e dall’altro introduce criteri di maggiore certezza per il versamento delle imposte, sia per il committente che per lo Stato”.

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