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Traforo Frejus, il 28 luglio apre la seconda canna

La galleria, lunga quasi 13 km, potrà essere percorsa con il limite di velocità tra 50 e 70 km/h e ad una distanza minima obbligatoria di 150 m tra i veicoli. Sono stati installati sistemi antincendio ogni 130 m. Il costo dell’intervento è stato di 700 milioni di euro

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Dopo molti rinvii e concluso il collaudo, la seconda canna autostradale del traforo del Frejus è finalmente pronta ed aprirà il prossimo 28 luglio. Lo ha annunciato alla stampa il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a margine di un convegno.

Tredici chilometri di galleria

La galleria è lunga quasi 13 km e ha un diametro inferiore rispetto all’altra canna attualmente in esercizio, in quanto inizialmente era stata concepita come galleria di soccorso.

Secondo le prime informazioni, la si potrà percorrere ad una velocità tra 50 e 70 km/h e con distanza minima obbligatoria di 150 m tra i veicoli. Sono poi stati installati sistemi antincendio ogni 130 m, con rifugi e sensori lungo tutto il percorso.

Un costo di 700 milioni

Il costo dell’intervento è di circa 700 milioni di euro, una cifra cresciuta nel tempo perché l’apertura è stata più volte rimandata e i lavori hanno richiesto tempi lunghi, anche per le interruzioni dovute alla pandemia e ai conflitti in atto. In particolare, l’apertura era stata annunciata per il 2021, ma poi rinviata alla fine del 2022 e in seguito al primo trimestre del 2023. Alla fine i lavori per la seconda canna sono durati dal luglio del 2011 ad oggi, con la caduta del diaframma il 17 novembre 2014, mentre il progetto risale addirittura al 2009.

Come novità la sala di controllo, ovvero la struttura per il coordinamento e monitoraggio di entrambe le canne del tunnel, è stata trasferita in una nuova struttura sul lato italiano.

Il ruolo della seconda canna

La seconda canna del Fréjus non servirà tanto per rimodulare il traffico alpino, ma metterà in parte in sicurezza le vie di trasporto tra Italia e Francia rispetto a possibili rischi o eventi gravi, come avvenne per la frana del 27 agosto 2023 a Saint-André, in Maurienne, che provocò la chiusura per 18 mesi della ferrovia storica italo-francese del Moncenisio-Fréjus.

Ciò detto, uno spostamento di traffico stradale verso il Fréjus ci sarà sicuramente visto che il Traforo del Monte Bianco chiuderà dal 1° settembre al 12 dicembre 2025. Il Bianco è a canna unica e di conseguenza non può deviare il traffico su una seconda galleria in caso di lavori o di blocchi dovuti a rischi.

Va anche ricordato che l’apertura servirà anche a fornire un supporto di sicurezza al tunnel di Vuache, sulla A40 tra Annemasse e Bellegarde-Valserhône, che sta attualmente funzionando a una sola canna dopo l’incendio di un veicolo pesante lo scorso 11 giugno.

I test di sicurezza

Gli ultimi test di sicurezza della seconda canna al Fréjus sono avvenuti tra sabato 15 marzo alle ore 22 e lunedì 17 marzo 2025 alle ore 6, quando la circolazione al tunnel è stata interrotta.

Le prime sperimentazioni non avevano avuto esito positivo e inoltre era necessario unificare i sistemi di controllo di entrambe le gallerie, ammodernare gli strumenti e realizzare la nuova sala di controllo.

Un ritardo di un mese

La seconda canna del traforo del Fréjus avrebbe dovuto comunque aprire entro fine giugno 2025, in concomitanza con la canna singola del traforo del Tenda. I ministri degli Esteri italiano e francese, Antonio Tajani e Jean-Noël Barrot, e il ministro francese dei trasporti, Philippe Tabarot, lo avevano annunciato a febbraio in occasione del Comitato frontaliero del Trattato del Quirinale.

Un incontro di inaugurazione potrebbe aver luogo al Fréjus domenica 27 luglio e l’entrata in esercizio lunedì 28 luglio.

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