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Krone limita le perdite, ma aumenta le quote di mercato

Il fatturato del Gruppo tedesco passa da 2,2 miliardi dell’esercizio precedente agli 1,9 miliardi, espressi per il 66,8% dal segmento dei rimorchi per veicoli commerciali. Scende il peso del mercato tedesco, cresce quello dell’Europa orientale

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Qualche difficoltà l’ha subito, ma alla fine il gruppo Krone ha sicuramente limitato i danni. Il bilancio chiuso al 31 luglio (con inizio dell’esercizio al 1° agosto 2019) era partito abbastanza bene, per poi ovviamente impattare contro il Covid. Perché la pandemia è stata una sorta di tornado che ha fatto passare tutto – dai negoziati di Brexit alle varie misure protezionistiche sulle tariffe di importazione – in secondo piano. Alla fine, la divisione macchine agricole ha continuato a crescere, quella dei Veicoli Commerciali ha frenato. Più precisamente l’intero Gruppo Krone ha fatturato 1,9 miliardi di euro, in flessione rispetto ai circa 2,2 miliardi di euro dell’esercizio precedente. Una torta complessiva da ripartire per il 32,9% al settore Agricoltura e per il 66,8% al settore Veicoli Commerciali. Da segnalare una leggera relativizzazione della Germania, come mercato predominante, visto che le vendite realizzato al di fuori di questo paese diventano il 70,7%, a fronte del 69,1% dell’esercizio precedente. I dipendenti del Gruppo diventano 5.375 dipendenti in più di 15 paesi (prima erano 5.292), ma tra questi ci sono più apprendisti che in passato (293 a fronte di 270).

Situazione patrimoniale e finanziaria

Nel complesso il bilancio dell’esercizio 2019/2020 è pari a 1.333,6 milioni di euro (era 1.305,5 milioni) con 60,2 milioni che se ne vanno in investimenti (da 92,9 milioni) e 37,2 in ammortamenti.

La liquidità, grazie ai minori crediti per forniture, è aumentata di 69,6 milioni di euro, raggiungendo i 205,0 milioni di euro. Il patrimonio netto è passato da 585,1 a 588,7 milioni di euro. Il patrimonio netto, pari al 44,1%, non ha subito variazioni significative.

L’esposizione debitoria a medio e lungo termine passa da 424,4 a 426,4 milioni di euro. Il Gruppo dispone di un capitale a medio e lungo termine pari a 1.015,5 milioni di euro (da 1.010,0 milioni). 

Gli investimenti confermati per guardare avanti

Per aumentare ulteriormente la qualità dei prodotti e la capacità produttiva, Krone ha investito in digitalizzazione, automazione, connettività e telematica in quasi tutti i siti di produzione. Nell’estate 2020 è diventato operativo il nuovo centro di convalida di Lingen, in cui si ricorre ad alta tecnologia per testare la durata di vita, la qualità, il funzionamento e l’operabilità dei componenti. Dispone inoltre di un percorso di prova di 1,2 km per il collaudo di veicoli autonomi.

Bernard Krone, presidente del consiglio di sorveglianza di Krone Holding, sottolinea comunque che, anche in un contesto critico, «Krone ha ampliato le sue quote di mercato nei settori di attività. Ciò si riflette nell’ennesimo aumento del fatturato, che ha raggiunto i 732 milioni di euro nel mercato delle macchine agricole e 1,16 miliardi di euro nel mercato, molto più volatile, dei rimorchi commerciali». Guardando al futuro, la previsione è di conservare «il fatturato dell’esercizio in corso al livello dell’anno precedente». 

Il segmento dei veicoli commerciali

Guardando più nel dettaglio il settore dei veicoli commerciali, Krone, seppure come detto rivede in alto le quote, vede arretrare i ricavi sulle vendite di circa il 24,2%. Di conseguenza, il fatturato è sceso a circa 1,1 miliardi di euro (erano 1,5 miliardi). La Germania rimane il mercato migliore con una quota del 32% (fatturato 372,7 milioni di euro a fronte dei 495,1 dell’esercizio precedente). Il fatturato sui mercati esteri è sceso a 793,6 milioni di euro (erano 1,04 miliardi). Fuori della Germania, si conferma il peso dei mercati dell’Europa occidentale che è pari al 43,3% (era il 43,9%), anche se quelli dell’Europa orientale, più leggeri, sono passati dal 18,9% al 17,7%.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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