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Corsi di EcoDriving, una cura contro l’abitudine

Si è concluso il calendario 2014 dei corsi organizzati da DAF insieme a GuidarePilotare dedicati gli autotrasportatori per una guida razionale. Dodici date in cui oltre centotrenta driver si sono misurati per migliorare le proprie performance al volante

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«Ho 55 anni e guido da più di 30. In così tanto tempo impari tante cose. E l’EcoDriving è utile perché te le fa tornare alla memoria, rimuove quella crosta sotto cui le aveva nascoste l’abitudine. Che è proprio ciò che induce l’uomo all’errore». A parlare è Julio Cesare Rossi, un autista della Pierangelo Trasporti di Chieti che ha partecipato a uno dei corsi organizzati quest’anno. Julio arriva dall’Argentina e ha, come tanti sudamericani, quel modo schietto ma al tempo stesso profondo di raccontare le cose e nelle sue parole c’è una perfetta sintesi di quello che con la scuola di guida economica si intende andare a recuperare: l’attenzione.
Perché quando «riesci a essere attento – spiega – eviti di accelerare quando non serve oppure di far salire i giri nell’errata convinzione che così sfrutti meglio la coppia». Così facendo Julio Cesare è riuscito, nel secondo giro del corso, quello cioè in cui si mettono in pratica gli insegnamenti recepiti e si viene invitati ad assecondare i consigli degli istruttori, a consumare ben 5 litri in meno (circa il 9%) rispetto al primo giro, quando aveva guidato com’è abituato a fare. E 5 litri su un breve percorso di circa una cinquantina di chilometri significa tanto, soprattutto se lo si traduce in denaro.
Ma non si può generalizzare: gli autisti, come spiega Giorgio Porello, responsabile della sezione camion della scuola di guida sicura GuidarePilotare (la prima scuola ad aprire in Italia con le auto nel 1982, dal 2005 attiva sui veicoli industriali e commerciali, dal 2009 scuola ufficiale DAF e da quest’anno gestore della BMW Driving Experience ndr), non sono tutti uguali e quindi anche «la riduzione dei consumi ottenuta con il corso può variare molto, andando da un minimo del 5% a un massimo del 20%. Poi, quando si torna al lavoro quotidiano ci si stabilizza e il taglio diventa mediamente tra il 5 e il 7%». Che comunque, per chi percorre in genere circa 600 km al giorno, equivale a un risparmio di 10-12 litri quotidiani.
Gli EcoDrive possono essere organizzati in vario modo. A volte partono per iniziativa di una concessionaria, che chiama a parteciparvi diverse aziende del territorio. Ma può anche succedere che un’azienda di autotrasporto intenda far seguire il corso ai suoi autisti e quindi si organizzi la giornata di corso direttamente nella sede dell’azienda. La procedura è in entrambi i casi la medesima: lezione teorica e doppio test su strada, il primo assecondando il normale stile dell’autista, il secondo per mettere in pratica quanto appreso. A fine giornata, sommando i risultati di tutti i partecipanti, il risultato è sempre un consistente taglio dei consumi.
Facendo una media sui dodici corsi tenuti nel corso dell’anno la percentuale di risparmio è stata dell’8,3% ma anche la velocità commerciale ne ha beneficiato con un aumento medio del 15,4%. Si potrebbe dire che l’EcoDriving serve per insegnare che il veicolo è un po’ come una palla che bisogna far rotolare il più possibile, tenendo bassi i giri del motore, sfruttando maggiormente l’inerzia, alzando il piede dall’acceleratore quando il contesto stradale (la vicinanza di un semaforo o di un incrocio) lo richiede, innestando in fretta le marce alte per ridurre il più possibile l’attrito. Serve, detto altrimenti, per consumare meno.

 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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