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Leggero, connesso e resistente al consumo, ecco lo pneumatico del futuro

Secondo Bridgestone la gomma del domani potrà prevedere i tempi di manutenzione e l'autonomia residua in caso di perdita di pressione. Nei veicoli pesanti elettrici, poi, sarà capace di distribuire in modo più uniforme le forze in gioco, gestendo la coppia in accelerazione e in frenata

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Connessa, leggera, intelligente e componente attivo della mobilità. Il direttore commerciale per i prodotti Bridgestone South Region, Alessandro Marchisio, si immagina così la gomma del futuro. Intervenendo alla Webfleet Mobility Conference, Marchisio ha dichiarato come «l’accelerazione della transizione energetica e digitale cambierà radicalmente il prodotto gomma, facendola passare da componente passivo ad attivo e connesso. Un elemento fondamentale nella gestione della flotta».

Lo pneumatico del domani potrà dialogare con l’autista del mezzo e col gestore della flotta in tempo reale, grazie all’integrazione della telematica (in questo caso di Webfleet Solutions). Il controllo telematico della flotta consentirà di ottimizzare i servizi e ridurre i costi. «La transizione digitale fornirà uno pneumatico connesso che trasferisce dati di pressione e temperatura – sottolinea Marchisio – e sarà in grado attraverso algoritmi di pronosticare la necessità di manutenzione e programmarla, riducendo così le spese per la flotta ma soprattutto i tempi di fermo veicolo. Inoltre sarà prevedibile anche l’autonomia residua della gomma in situazioni di perdita di pressione».

In questo obiettivo Bridgestone sta passando dall’essere un mero venditore di pneumatici a un vero e proprio partner di gestione della flotta, investendo ogni anno 780 milioni nel settore ricerca e sviluppo.

Una seconda transizione riguarderà l’elettrico, conuno sviluppo di gomme completamente diverse, specie nel settore autocarri e trasporto persone. «Dove prima l’obiettivo era la resa chilometrica – dice il direttore commerciale – per i veicoli pesanti si guarderà agli aumenti di percorrenza e a risolvere i problemi del forte incremento dei pesi legati ai pacchi batteria e alla distribuzione dei pesi stessi. Non da ultimo la questione della gestione delle coppie, che nel veicolo elettrico è fondamentale perché vengono appunto scaricate a terra con lo pneumatico. Le gomme del futuro saranno perciò più leggere, con bassa resistenza al rotolamento e con un disegno del battistrada capace di distribuire in modo più uniforme le forze in gioco, sia gestendo la coppia in accelerazione che la frenata rigenerativa, che stressa molto la copertura. Così facendo gli pneumatici aumenteranno la resistenza al consumo del battistrada».

«Le gomme vanno a impattare solo per il 3% sui costi di una azienda di trasporti pesante – ha concluso il sales director for truck & bus fleet solutions and original equipment presso Bridgestone EMIA, Steven Janssens – a fronte di un risparmio in possibili incidenti, carburante e fermi auto del 41%, ovviamente attraverso una loro corretta gestione».

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