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Al decreto che «contiene» i 400 milioni per l’autotrasporto manca soltanto la firma del ministro dell’Economia

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Dopo una tappa tutto sommato pianeggiante, i 400 milioni destinati all’autotrasporto hanno superato l’ultima curva e stanno per apparire sul rettilineo d’arrivo. Nel senso che dopo la decisione presa nello scorso dicembre in sede ministeriale, con il parere favorevole delle associazioni dell’autotrasporto, c’era bisogno di una ratifica per mezzo di un decreto, così da rendere spendibili le risorse. Questo decreto va preso «di concerto» – come si dice – con l’avallo cioè sia del dicastero delle Infrastrutture e Trasporti, competente in materia, sia con quello dell’Economia, che tiene in mano «i cordoni della borsa».
Ebbene la pratica è stata già risolta rispetto al primo ministero, tanto che il viceministro Mario Ciaccia ha già apposto la sua firma al decreto. Adesso si attende che il ministro all’Economia Vittorio Grilli faccia altrettanto e poi il decreto potrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Ricordiamo che la destinazione era stata così concepita:
150 milioni di euro destinati ai pedaggi;
91 milioni alla riduzione del tasso di premio dell’Inail;
89 milioni alle spese non documentabili delle imprese minori e per il recupero della quota del Servizio Sanitario Nazionale sulle polizze assicurative;
20 milioni alla formazione;
50 milioni agli investimenti.  

Cosa sono gli investimenti? Non si sa bene, anche perché la voce negli anni precedenti non esisteva. È stata creata assorbendo i 30 milioni dell’ecobonus e i 26,4 usati per compensare gli oneri finanziari necessari per attuare la trimestralizzazione del rimborso delle accise sul gasolio. L’idea è quella di sostenere almeno in parte il rinnovo del parco veicolare (comprendendo – questa almeno è stata la proposta di Luca Margaritelli di CIR all’assemblea di fine anno dell’Anfia – anche i semirimorchi e rimorchi). Ma per essere ppiù precisi, ormai, servono veramente pochi giorni.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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