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Bellanova vuole taglio accise, Mura e Serracchiani tetto massimo per i carburanti

Prima di incontrare i rappresentanti dell’autotrasporto, la viceministra ha espresso la sua convinzione di dover intervenire con urgenza sulle accise. Dal Parlamento, invece, due esponenti di primo piano del PD invitato a fissare un prezzo massimo, oltre il quale il gasolio non può andare. Seguendo l’esempio di altri paesi, Slovenia in testa

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Mentre è in corso l’incontro tra i rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto con la viceministra Teresa Bellanova (foto al centro), la quale prima di entrare ha dichiarato che «un intervento sulle accise non è più rinviabile» e che di conseguenza lo avrebbe presentato anche al tavolo di trattativa con il settore, giunge anche dal parlamento e in particolare dalla presidente della commissione Lavoro della Camera, Romina Mura (foto a sinistra), la proposta di fissare un prezzo calmierato o un tetto al prezzo del carburante. «Sarebbe il segnale di attenzione auspicato e atteso dal comparto dell’autotrasporto – ha spiegato – una decisione che inciderebbe sulla vita delle famiglie e anche un forte messaggio di fiducia a tutto il sistema produttivo italiano». Secondo Mura una misura di questo tipo «darebbe fiato ai tanti operatori dell’autotrasporto che stanno rischiando di non poter proseguire l’attività lavorando in perdita». Anche se ovviamente – ha puntualizzato la presidente – non sarebbe comunque una misura esaustiva, perché «al contempo occorre attuare le misure strutturali che sono emerse dal dialogo con le categorie».

Sulla stessa lunghezza d’onda nelle stesse ora si è espressa la capogruppo del PD alla Camera, Debora Serracchiani (foto a destra), che ha anche sottolineato come, oltre a fissare un tetto massimo di prezzo, sia necessario agire «parallelamente all’accertamento delle responsabilità di ingiustificati rincari, così come denunciato anche dal ministro Cingolani». 

Serracchiani ha anche ricordato come un’analoga misura sia stata già adottata da altri paesi europei, a partire dalla vicina Slovenia

Per la precisione è da oggi che il governo di Lubiana ha deciso di individuare un prezzo oltre il quale i carburanti non possono salire. La benzina, quindi, non potrà costare più di 1.503 euro al litro e il gasolio 1.541 euro al litro, rispettivamente 6 e 13 centesimi in meno rispetto al prezzo più basso registrato alle stazioni di servizio di lunedì. La misura, voluta dal ministro dell’Economia, Zdravko Pocivalsek, dovrebbe rimanere in vigore almeno un mese.

Intanto si fa sempre più strada l’ipotesi che il governo stia orientandosi sulla strada di tagliare il prezzo dei carburanti di almeno 15 centesimi al litro. Con modalità e tecniche analoghe a quelle che sta studiando la Francia e dovrebbe adottare dal prossimo aprile.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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