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De Rosa (SMET): «L’Europa non sia sorda alle proteste degli agricoltori»

Il Ceo di SMET esprime preoccupazione sul malcontento del mondo agricolo che potrebbe presto estendersi ad altri settori penalizzati da scelte che ne stanno determinando aumento di costi e perdita di competitività

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Domenico De Rosa, Ceo di SMET.

«Le richieste degli agricoltori e le loro agitazioni rappresentano solo la punta dell’iceberg di una situazione più ampia che coinvolge diversi settori produttivi, tra cui quello chiave dei trasporti» a sostenerlo è Domenico De Rosa, Ceo di SMET, che esprime la sua preoccupazione, nonostante le parole di assicurazione «gli agricoltori possono contare sul sostegno dell’Unione europea» della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen dette ieri in conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles.

«Lo vediamo già da troppo tempo, con alcune decisioni prese senza misurare adeguatamente le ripercussioni sulla produttività e, a cascata, sull’intera società» sostiene De Rosa, allargando il tema sulla sostenibilità ambientale che «deve essere necessariamente accompagnata da una transizione della matrice produttiva sostenibile. Alcune scelte hanno penalizzato eccessivamente alcuni settori. Tra perdita di competitività e aumento dei costi, l’economia europea rischia una frenata estremamente pericolosa».

Secondo il Ceo di Smet «ignorare le richieste legittime delle comunità produttive potrebbe portare a stagioni di tensione sociale sempre più intense» in un momento come quello che si sta vivendo oggi in Europa. Il Vecchio continente risente del protrarsi dei conflitti internazionali, dalla crisi nel Mar Rosso ma anche «dello stallo diplomatico in Medio Oriente» e da «una politica monetaria di partenza – con tassi d’interesse già a livelli record – che lasciano ben pochi margini di manovra “tradizionali” nell’aggiustare il tiro. E per questo la situazione attuale richiede un’azione decisa da parte dell’Unione Europea per proteggere e sostenere le classi lavoratrici».

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