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L’Europa discute di età per le patenti: la Commissione preme per i 18 anni, il Parlamento ne chiede 21

Il problema è noto: la carenza di autisti. E da più parti per affrontarlo si è proposto di contenere l’età minima per acquisire patenti superiori ai 18 anni, così da saldare il tempo tra la fine degli studi e l’inizio del lavoro. Proposta fatta propria dalla Commissione, ma non dal Parlamento dove il relatore della normativa ribadisce i 21 anni minimi. Ci vuole un emendamento in senso contrario. Ma per presentarlo c’è tempo fino al 21 settembre

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In Europa si discute di età minima necessaria per acquisire la patente che abilita alla guida di mezzi pesanti. Ma le posizioni sono tutt’altro che omogenee. Così, mentre la Commissione europea propone di tagliare di tre anni questa età per portarla a 18 anni, il relatore della Commissione Trasporti al Parlamento europeo ha presentato due emendamenti che mirano a conservare la possibilità di acquisire la patente C soltanto a 21 anni. Non uno di meno.

La questione è delicata e il tema è molto sentito. Non a caso le posizioni in materia sono tante e varie. Su scala internazionale, la proposta di portare a 18 anni l’età minima per le patenti pesanti venne avanzata già qualche anno fa dall’IRU e in Italia è stata accolta favorevolmente da Federtrasporti, il cui presidente, Claudio Villa, nel corso di un’audizione alla Camera dei Deputati avvenuta nell’aprile del 2022, aveva sostenuto la necessità di «diminuire almeno a 20 anni l’età minima per acquisire le patenti superiori per saldare il tempo tra la fine degli studi e l’opportunità di salire in cabina». 

Adesso, invece, ad accogliere a braccia aperte l’opportunità di ridurre l’età minima è il presidente della Federazione Autotrasportatori Italiani (FAI Conftrasporto-Confcommercio), Paolo Uggè, giudicandola anche lui come «una soluzione all’annosa carenza di autisti».

Il problema è che, rispetto alla proposta in discussione in questo momento, c’è tempo per presentare emendamenti soltanto fino al 21 settembre. Ed ecco perché lo stesso Uggè fa «appello ai Deputati italiani eletti al Parlamento Europeo, che conoscono la specificità del nostro comparto nazionale, a riconoscere la possibilità per i singoli Stati di abbassare a 18 anni l’età per il conseguimento del titolo di guida».

Secondo il presidente della FAI, infatti, «l’approccio della Commissione è lungimirante perché in questo modo, attraverso i percorsi di alternanza scuola-lavoro e magari di ITS Academy, le imprese italiane potranno accompagnare, fin dalla giovane età, i ragazzi ad appassionarsi al settore e a conseguire le abilità necessarie per lavorare in sicurezza». Senza considerare che «aprire ai diciottenni sarebbe non solo una boccata d’ossigeno per l’autotrasporto, ma un’occasione per creare occupazione nel mondo giovanile».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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