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La crisi mondiale continua a colpire i porti dell’Alto Adriatico

I porti di Trieste e Monfalcone nel 2023 hanno movimentato 59 milioni di tonnellate di merci. Traffici in calo ma continua la crescita del settore ferroviario: il sistema supera i 12.000 treni totali e si conferma primo in Italia. Il 54% dei container a Trieste nel 2023 ha usato la ferrovia

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Un anno, il 2023, con diversi segni meno per il traffico portuale, da collocare il calo all’interno del quadro generale di crisi che sta mettendo a dura prova l’economia mondiale, dal perdurare del conflitto russo-ucraino a quello scoppiato in autunno in Medio Oriente.
Lo scalo di Trieste chiude il 2023 con 55.624.925 di tonnellate di merce movimentate e una diminuzione del 3,42% rispetto all’anno precedente: in valore assoluto si tratta di quasi 2 milioni in meno sul 2022. Considerando anche le performance di Monfalcone, le tonnellate movimentare totali superano i 59 milioni: numeri al di sotto dei valori pre-pandemia, ma in linea con la crisi in atto. 
Nel traffico ferroviario del sistema dei due porti il trend si conferma in crescita, nonostante il contesto socio politico molto instabile. Tra i due scali e gli interporti di Trieste-Fernetti e Cervignano, nel 2023 sono stati 12.379 i treni lavorati, un risultato record mai raggiunto prima che conferma Trieste e Monfalcone primo sistema ferroviario d’Italia. Ma il numero ancor più significativo riguarda il modal shift: il 54% dei container a Trieste nel 2023 ha usato la ferrovia, un risultato che già oggi supera la quota UE del 50%.

Stabili le rinfuse liquide con 37.345.812 tonnellate, Trieste resta sul podio come primo terminal petrolifero del Mediterraneo, in calo le merci varie (-6,43%). Il traffico RO-RO, che negli ultimi anni segnava un trend sempre positivo, ha subito una perdita del -6,79%, archiviando il 2023 con 298.570 unità transitate. In controtendenza l’andamento dei mezzi commerciali a bordo dei traghetti, che realizzano un incremento a doppia cifra (+47,91) con 24.551 unità. In calo anche l’Autostrada del Mare, che conta 14 toccate settimanali tra Trieste e i maggiori scali turchi, nel 2023 ne ha raggiunte 804 rispetto alle 862 dell’anno precedente; la diminuzione generale di questo comparto è attribuibile alla situazione di stasi internazionale e soprattutto al minor interscambio con la Germania. Forte calo per le rinfuse solide con 443.811 tonnellate (-31,69%), contenuta invece la perdita del settore contenitori (-2,92%), con 852.193 TEU.

Stabili i volumi totali del porto di Monfalcone con 3.829.721 tonnellate movimentate (-0,38%). Risultato senza precedenti per il traffico ferroviario (+25,31%) che consolida la crescita con 1.896 treni. Leggera flessione per le rinfuse solide (-2,74%), in crescita il settore merci varie (+9,40), volata per il comparto veicolo commerciali con una crescita a doppia cifra (+30,50%) e 109.187 mezzi transitati.

Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, ha così commentato le performance dei due porti nel 2023: «Le tensioni geopolitiche e i conflitti in atto hanno creato ulteriori disruption che si sono aggiunte a quelle lasciate in eredità dal Covid. Basta guardare i dati per capire che la crisi è arrivata anche a Trieste e potrebbe durare nel tempo. Per questo dobbiamo saper diversificare per reagire agli shock. Nell’insieme però l’Adriatico orientale ha offerto una prova di forza, contenendo le perdite e investendo nel settore ferroviario e su nuove linee nell’area inframed con l’Egitto e il Marocco».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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