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Sistemi di controllo velocità: ACI perplessa

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Torniamo a parlare di sistemi per il controllo della velocità, argomento a cuore anche dell’Automobile Club d’Italia e del suo presidente Angelo Sticchi Damiani che proprio in questi giorni è uscito con un comunicato sul «problema degli Autovelox non sempre posizionati per indurre al rispetto dei limiti di velocità, ma anche per fare cassa in un momento per gli enti locali certamente non facile.»

Il presidente, ribadendo di essere un «convinto sostenitore dell’utilità dei rilevatori automatici della velocità ed in particolare del Tutor a cui, indubbiamente, va il merito della drastica diminuzione del numero dei morti sulle autostrade che lo hanno adottato.» resta però perplesso sui modi in cui «i tutori della legge esercitano il loro compito adottando tutti gli accorgimenti previsti dagli ordinamenti in maniera chiara, leale e trasparente.»

«L’obiettivo – afferma il presidente Damiani – non è quello di elevare multe, ma quello di ottenere il rallentamento degli automobilisti in alcuni punti ritenuti più pericolosi e con una frequenza ritenuta necessaria. Quindi è evidente che, per ottenere questo scopo, sia necessario che l’apparato sia ben visibile sia di giorno che di notte e che i cartelli di preavviso siano posizionati in maniera efficace e sopratutto non siano per il 90% inutili

«Le recenti decisioni anche della Corte Costituzionale vanno nel senso di un rapporto tra automobilisti e forze di Polizia  nazionali e locali decisamente più equilibrato in cui i tutori della legge esercitano il loro compito adottando tutti gli accorgimenti previsti dagli ordinamenti in maniera chiara, leale e trasparente – prosegue il presidente dell’Aci – Io vorrei che questa corretta e giusta posizione della Corte possa diventare un patto non scritto tra gli automobilisti e le forze di Polizia addette alla sicurezza stradale: io ti indico con chiarezza dove è necessario che tu rallenti e tu lo farai. Probabilmente le casse degli enti locali e dello Stato ne soffriranno ed anche i giudici di pace lavoreranno di meno, ma gli automobilisti avranno trovato più convincente e non punitivo andare più piano.»

Infine, l’Automobile Club d’Italia «da sempre interprete delle esigenze di 34 milioni di Automobilisti» invita gli utenti della strada a segnalarle eventuali situazioni ritenute non trasparenti a segnalaci@aci.it e, chiude «noi interverremo facendo la nostra parte.»

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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