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Sistri: il nuovo sistema va per le lunghe, ma l’autotrasporto teme la conferma dei contributi

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Si scrive Sistri, ma si legge disastro infinito, un autentico pasticcio all’italiana che non accenna a terminare e si prepara a scrivere l’ennesima e triste (per l’autotrasporto) puntata, fatta di inefficienza paradossale, in cui costa anche ciò che non funziona. Per raccontarvela non partiremo dall’inizio, ma dalla storia recente, quella che a giugno 2015 vede la pubblicazione di un bando di gara per nominare il nuovo concessionario del servizio informatico di tracciabilità dei rifiuti pericolosi. Le domande si possono presentare fino al 5 agosto, ma esattamente il 4 agosto, la Selex SpA, vale a dire la società che ha gestito il SISTRI fin dall’inizio, presenta ricorso al TAR del Lazio per chiedere l’illegittimità del provvedimento con cui il ministero dell’Ambiente pretende la restituzione dell’infrastruttura informatica su cui poggia il sistema, lamentando che il dicastero in realtà non ha pagato quanto doveva.
Beghe loro, direte voi. E invece no, perché questo contenzioso rischia di andare avanti per mesi. Forse  oltre quel 1 gennaio 2016 che la legge indica come data di partenza del nuovo sistema informatico di tracciabilità, che a questo punto rischia di slittare. 

Ma una domanda sorge spontanea: se slitta l’inizio del sistema, slittano pure i pagamenti dovuti dalle imprese per farlo funzionare? Logica vorrebbe di sì, ma quando si ha a che fare con il Sistri la logica appare un optional. Tant’è che già in passato uno scherzetto di questo tipo venne organizzato (pagare un contributo di funzionamento per qualcosa che non funziona) e contro il quale anche Uomini e Trasporti ha organizzato una Class Action.
Fatto sta che sentendo puzza di bruciato, Rete Imprese, lo scorso 7 ottobre 2015, ha scritto al ministro Galletti per chiedere espressamente che, laddove la partenza del nuovo sistema dovesse tardare, di interrompere i pagamenti dei contributi per il funzionamento del sistema e di congelare per tutto il 2016 l’applicazione delle sanzioni.

E in attesa della risposta del ministero è lecito porsi anche un’altra domanda: ma un’azienda non è in regola con l’inattuato Sistri come figurerà sul database del Comitato Centrale dell’Albo, attivo dal 15 novembre?

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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