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A1: camion sbanda, vola giù da un viadotto e prende fuoco. Deceduto autista di 56 anni

Si chiamava Angelo Gambardella, era originario della provincia di Salerno e trasportava frutta e verdura campana verso il Nord Italia. Una missione che stava svolgendo anche stamattina, intorno alle 7, quando, per ragioni non meglio chiarite, il camion che stava guidando, affrontando una curva, ha prima cozzato sulle protezioni del lato sinistro della carreggiata e poi è rimbalzato sul lato opposto come una fionda, andando a sfondare le barriere. E proprio in quel punto c'era un viadotto alto più di 15 metri...

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Trasportava frutta e verdura e alle 7 di domenica mattina era già in un’autostrada, lungo la A1. Angelo Gambardella era un autista esperto: aveva 56 anni, era originario della provincia di Salerno e quella strada l’aveva percorsa centinaia di volte per riempire i supermercati del Nord Italia dei prodotti alimentari campani. Ma stamattina quando è arrivato all’altezza del km 274, tra Calenzano e Barberino di Mugello in direzione Bologna, qualcosa è andato storto. Il camion che stava guidando ha sbandato, ha perso la traiettoria ed è andato a cozzare in maniera violenta contro il new jersey posto al centro della carreggiata. A quel punto è quasi rimbalzato, ha attraversato la corsia di sorpasso e quella di emergenza, per arrivare come un razzo contro i sei elementi delle barriere poste sul lato destro e le ha abbattute. Senonché in quel punto, all’altezza di Legri, c’era un viadotto – chiamato Marinella – alto anche più di 15 metri. Il camion con a bordo Angelo sono piombati giù e sono atterrati in senso esattamente perpendicolare alla direzione delle corsie di marcia della strada provinciale 107, che corre esattamente sotto al viadotto. I serbatoi che contengono il carburante si sono aperti e hanno alimentato un incendio esploso contestualmente all’impatto. Per fortuna, essendo le 7 di domenica mattina, non c’erano altri veicoli in transito. Ma per Angelo non c’è stato niente da fare. Le tre squadre di vigili del fuoco, intervenuti insieme ai sanitari e alla polizia stradale si sono trovati davanti un autentico inferno, con fiamme molte alte. Per domarle hanno dovuto lavorare a lungo e quando hanno recuperato il corpo senza vita dell’autista lo hanno subito trasferito all’istituto di medicina legale, mentre il camion è stato posto sotto sequestro per accertamenti.

La ricostruzione di Autostrade per l’Italia

Il direttore di Tronco di Firenze di Autostrade per l’Italia, Matteo Marvogli, ai microfoni di Isoradio ha spiegato che dalle telecamere posto sul luogo si vede l’autoarticolato che, «nell’affrontare una curva, ha prima perso il controllo andando a urtare la barriera di sicurezza sul lato sinistro poi, a seguito dell’impatto, ha invertito rapidamente la sua direzione andando a urtare con elevato angolo di incidenza la barriera di sicurezza posta sul lato destro, abbattendola e cadendo oltre il viadotto». 

Filt Cgil richiede più controlli in presenza

Duro il commento che arriva dalla Filt Cgil Toscana. La segretaria Monica Santucci, dopo aver ricordato che «in quel tratto autostradale, purtroppo, non sono pochi questi tragici eventi», sottolinea come «occorrano non tanto maggiore automazione per l’esazione dei pedaggi e per i controlli a distanza, bensì un presidio fisico dei lavoratori più diffuso in tutta la infrastruttura e, quindi, anche maggiori investimenti per gli organici, ai fini di un controllo capillare del traffico; lo sviluppo dei presidi di prevenzione anti incendio; una potenziata assistenza all’utenza in loco e non “da remoto”». Proprio per questo verrà richiesto a «Regione, Province, Città metropolitana e Aziende interessate una prima riunione congiunta che inizi a monitorare le problematiche inerenti quell’importantissimo percorso autostradale, che unisce il sud e il nord del Paese», allo scopo di dare «vita ad una cabina di regia unificata in grado di sviluppare più controlli, più assistenza, più sicurezza».

Conftrasporto invita a verificare responsabilità condivisa

Il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, ricorda invece come sia importante in casi di questo tipo applicare la normativa che prevede la responsabilità condivisa. «Oltre alle cause contingenti – spiega Uggè – sarà importante comprendere ad esempio se in questo caso siano stati rispettati i tempi di guida e di riposo stabiliti dal legislatore o se invece l’autista viaggiasse sotto una qualche pressione legata ai tempi di consegna».

«La responsabilità condivisa – ricorda il presidente di Conftrasporto – è una norma a tutela degli stessi autisti, che prevede appunto la condivisione delle responsabilità tra committente e impresa di trasporto in caso di incidente. Può accadere infatti che alcuni di questi possano verificarsi per un colpo di sonno (se non sono stati rispettati i tempi di riposo) o per la velocità dovuti alla richiesta ‘a monte’ di consegnare la merce entro tempi strettissimi. Se poi si accerterà che si è trattato di una casualità è evidente che l’imprevedibile può sempre accadere, ma è comunque doveroso indagare tutte le possibili strade che la legge e i regolamenti mettono a disposizione». 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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