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Usa il camion come scudo per proteggere una ragazza caduta sulla tangenziale

È successo ieri mattina alle 11, lungo la tangenziale est, nei pressi di Cologno Nord. Una giovane donna di 24 anni era caduta (per ragioni non meglio chiarite) da un ponte pedonale. L’autista del camion, dalla sua posizione rialzata, l’ha vista prima ferma in bilico e poi venir giù. A quel punto non ha avuto dubbi su quale fosse la manovra da fare. Chi lo conosce ci aiuta a individuarlo?

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Chissà cosa passava per la testa di quella ragazza di 24 anni, molisana di origine e attualmente adottata da Rozzano, nell’hinterland milanese, che ieri mattina, intorno alle 11, è salita sul ponte pedonale che sormonta la tangenziale est di Milano, nei pressi di Cologno Nord, ha oltrepassato una recinzione di sicurezza e poi si è piazzata lì, a fissare nel vuoto. Un attimo di perplessità o di smarrimento? O magari ha soltanto perso l’equilibrio? Nessuno lo sa.

La cosa certa è che quei secondi trascorsi prima di venir giù hanno dato il tempo necessario a un autista di un camion di arrivare molto vicino al ponte e, dalla sua posizione rialzata, di accorgersi subito di quella ragazza in bilico, improvvisamente caduta giù a peso morto. A quel punto il conducente del veicolo pesante ha realizzato subito quale fosse la cosa migliore da fare: spostarsi verso l’altra carreggiata, in modo da trasformare il suo veicolo in una sorta di scudo, per proteggere il corpo della giovane donna appena atterrato sull’asfalto, dopo un volo di troppi metri per non far male. In quel modo, infatti, avrebbe evitato che auto o altri veicoli in arrivo le passassero sopra, togliendole ogni speranza di sopravvivenza. Insomma, le ha creato una difesa con il suo veicolo pesante che in quel momento, agli occhi di chi viaggiava lungo la tangenziale, si è trasformato da un’ingombrante massa semovente in un momentaneo e inatteso riparo.

La cosa, per quanto possibile, ha funzionato. Nel senso che la ragazza è stata preservata da altri traumi, anche se quelli provocati dalla caduta hanno comunque lasciato il segno. Ai sanitari che l’hanno soccorsa è apparsa comunque vigile e presente, anche se poi, dopo il trasferimento e il ricovero in codice rosso all’ospedale Niguarda di Milano, i medici hanno riscontrato fratture alle gambe e sospette emorragie interne. Non è escluso quindi al momento il pericolo di vita. Però, se una speranza rimane accesa è merito di quel camionista, che terminata la sua missione è sparito senza lasciare traccia. 

Se qualcuno sa chi sia, ce lo faccia sapere: merita sicuramente, se ha piacere, un attestato per la sua reattività nell’aver fatto il possibile per tutelare una vita umana, mettendo anche in secondo piano i rischi che lui stesso poteva correre. Un esempio di altruismo tanto prezioso in questi tristi frangenti.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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