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Renault Trafic: terzo atto

L’estate 2014 porterà, insieme al caldo, anche la terza generazione di un veicolo adulto, giunto alla soglia dei 34 anni e forte di 1,6 milioni di unità vendute. Ecco il primo bozzetto per capire come sarà

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La prossima estate scalderà non soltanto l’aria, spazzando via lo spesso strato di umidità sedimentato da questo piovosissimo inverno, ma anche i motori del nuovo Renault Trafic. E che motori! Dettagli, al momento, non ce ne sono, ma ciò che si sa è che beneficeranno dell’esperienza accumulata dalla losanga in Formula 1. Esperienza vincente, a voler essere riduttivi.

Ma i motori non sono che una parte di un rinnovamento che investirà il veicolo nella sua interezza. Per rendersene conto è sufficiente osservare il bozzetto ufficiale, in cui emerge in maniera evidente la nuova identità di marca della casa francese, con il logo più grande posto in verticale sul frontale. Chi lo ha realizzato, il designer Kihyun Jung, dice chiaramente che ha lavorato essenzialmente per un obiettivo: «Conferire a questo modello un carattere più dinamico e deciso, senza dover rinunciare alla robustezza e alla praticità che i clienti si aspettano dal loro furgone».

Molto di più per ora non è dato sapere, se non che il lavoro di innovazione è stato ispirato essenzialmente da due elementi: dalla volontà di realizzare un «vero e proprio furgone da vivere», ispirato cioè dalle esigenze e dalle richieste di chi lo guida ogni giorno; dal desiderio di raccogliere una sfida impegnativa, consistente nel ridisegnare un furgone, giunto alla sua terza generazione, che in ben 34 anni di storia ha venduto oltre 1,6 milioni di unità. 

La prima apparizione del Trafic, infatti, risale al lontano 1981, quando venne chiamato a prendere il posto dell’Estafette e subito affidò il suo biglietto da visita a un design particolare, sorretto in particolare da un frontale fortemente connotato, in cui la calandra sporgeva in avanti, anticipata da un paraurti e una mascherina in plastica nera che non si poneva grandi problemi ad affrontare i tanti piccoli urti prodotti dal traffico urbano.

Da allora ci furono almeno un paio di restyling, ma la vera e propria rivoluzione si ebbe nel 2001, quando il Trafic divenne il primo veicolo commerciale bello, il primo animato da un progetto estetico che per la prima volta contempla linee curve che rompono la monotonia di un mezzo concepito, fino ad allora, come una «scatola di lamierato». Una piccola rivoluzione, a cui in tanti in seguito dovranno adeguarsi.

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