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Fermerci: “Difficoltà senza precedenti per il trasporto ferroviario delle merci. Serve coordinamento e sostegno più efficaci”

Clemente Carta, presidente dell’associazione che rappresenta le maggiori realtà del cargo ferroviario che operano in Italia, ha aperto l’assemblea dei soci delineando un panorama di estrema difficoltà per il cargo ferroviario anche nel 2026. Interruzioni e cantieri in Italia e lavori di potenziamento in Germania rischiano di immobilizzare il settore. Le aziende chiedono un coordinamento europeo, mentre a RFI, gestore della rete, propongono finestre orarie più ampie

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Il 2026 rimarrà un anno molto critico per il trasporto intermodale ferroviario delle merci. A constatarlo è Clemente Carta, presidente di Fermerci, l’associazione che rappresenta le maggiori realtà del cargo ferroviario che operano in Italia. “Il trasporto ferroviario delle merci europeo sta attraversando una fase in cui diverse criticità si sommano, producendo pesanti ripercussioni sulla competitività di un sistema oggi in forte difficoltà”, ha detto Carta aprendo l’assemblea dei soci. Le difficoltà provengono dall’Europa in seguito al programma di lavori annunciato dalla Germania, ma anche in Italia continuano a pesare i cantieri aperti per l’up-grade infrastrutturale. Si intravedono spiragli positivi nel dialogo con RFI al quale l’associazione ha chiesto finestre orarie più ampie.

Il contesto europeo

Carta ha descritto un contesto europeo “estremamente complesso”, aggravato dalla presenza di numerosi cantieri, da arretrati infrastrutturali e da uno scarso coordinamento tra i Paesi. Tra le principali criticità, ha richiamato le chiusure programmate in Germania su quaranta linee ferroviarie e la nuova normativa svizzera sui carri merci, caratterizzata da parametri definiti “irrealistici” per un settore già fortemente sotto pressione. “Il rischio – ha aggiunto – è una riduzione della capacità ferroviaria proprio mentre l’Europa chiede un maggiore trasferimento modale dalla gomma al ferro”.

Interruzioni e cantieri in Italia

Anche in Italia, secondo Carta, la situazione resta complessa. “I lavori infrastrutturali legati al PNRR, necessari a colmare gap storici della rete ferroviaria nazionale, stanno determinando numerose interruzioni programmate e un aumento dei cantieri, con effetti negativi sulle imprese del trasporto ferroviario merci proprio in una fase di forte pressione operativa e competitiva”. Tali interruzioni, pur nella consapevolezza dell’importanza degli investimenti, comportano ritardi, cancellazioni, penali e perdita di clienti, mettendo alcune aziende in grave difficoltà nel periodo di transizione verso la conclusione dei lavori, prevista entro il 2026. A queste criticità si aggiungono le complessità burocratiche, che rendono difficoltosa l’attuazione degli incentivi previsti e indeboliscono la certezza delle regole, appesantendo ulteriormente il settore.

Dialogo più proficuo con RFI

Nonostante il quadro critico, Carta ha evidenziato alcuni segnali positivi: “Il percorso di dialogo con RFI si è ulteriormente rafforzato”. Ha tuttavia ribadito la necessità di “un coordinamento europeo più efficace” e di valutare “l’apertura selettiva di alcune finestre orarie oggi riservate al traffico passeggeri, al fine di garantire la continuità dei servizi merci”.

Sul fronte associativo, il Presidente ha definito il 2025 «un anno di forte crescita», caratterizzato da un’intensa attività istituzionale, dall’ingresso di nuovi soci e dai risultati positivi delle iniziative sul territorio, come dimostrano gli ottimi riscontri del progetto Casa Fermerci. Guardando al futuro, Carta ha indicato il 2026 come un altro anno certamente critico, ma con prospettive più incoraggianti, considerando la durata degli effetti degli investimenti PNRR fino al 2027. “Fermerci – ha concluso, ringraziando gli associati per la fiducia e il sostegno – continuerà a rappresentare il comparto e a lavorare per un quadro normativo equilibrato”.

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