Per il Consiglio di Stato anche l’autotrasporto dovrà pagare il contributo all’Autorità dei trasporti, ma solo dal 2019 perché il decreto Genova ha ampliato la platea dei contribuenti ai servizi logistici e l’autotrasporto fa parte comunque della filiera. Protestano le associazioni che pensano a un ricorso europeo e chiederanno al nuovo governo di correggere la norma
L'autotrasporto è una professione sempre più vecchia con la metà degli autisti che supera i 55 anni e solo lo 0,4% che sta sotto i 24 anni. Segno che i giovani non vogliono più fare questo lavoro. Perché è impegnativo, costringe a stare lontano da casa e dagli affetti, assicura retribuzioni magre. La causa di tale deriva è spesso riferita alla forza lavoro giunta dall'Est dopo l'allargamento della UE. Ma proprio dall'Europa adesso arrivano possibili soluzioni. Si chiamano Pacchetto Mobilità, ma pure la Next Generation EU. Ce ne parla l'onorevole Elisabetta Gualmini, componente della Commissione Lavoro del Parlamento europeo
RAM Spa, incaricata dal ministero dei Trasporti a gestire le risorse legate al Marebonus, ha comunicato, attraverso una nota pubblicata sul suo sito, che...
I giudici amministrativi danno torto agli autotrasportatori che a questo punto se hanno versato contributi prima del 2019 potranno chiederli indietro, ma a partire da questa data -contrariamente a questo asserito dalla Corte Costituzionale nel 2017 - saranno obbligati a pagare
Certificati di qualificazione conducenti, patenti di guida, tachigrafi soggetti a ispezione, revisioni, attestati conducenti: tutti documenti che secondo la proposta di regolamento allungherebbero la loro validità di altri sette mesi. Il plauso dell'UETR
Anche le sanzioni pecuniarie tengono conto dell'andamento del costo della vita. E ogni due anni vengono adeguate. Ma quest'anno, invece che aumentare, scendono. La ragione è facilmente desumibile...