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Sintucci (Orogel): «Volumi e tempi aumentati. Ma agli autisti abbiamo teso una mano»

«In queste settimane la vita degli autisti è stata molto dura: costretti a rimanere in cabina per la maggior parte del tempo, spesso senza...

Trasporto di rifiuti: alla ricerca dell’equilibrio perduto

In un’Italia immobile, impegnata nel cercare di limitare i contagi rispettando il lockdown, la produzione di rifiuti, seppure in calo, non si ferma. Nè...

Filiere ferme: dopo Pasqua la passione continua

Bisarche e trasporto mobili fermi. Nell’edilizia e nella siderurgia viaggia solo chi serve il Ponte Morandi o le acciaierie più importanti. Gli eccezionali bloccati anche dalla burocrazia. Chi lavora con il tessile respira con le fabbriche riconvertite a camici e mascherine. E con il fashion online

Trasporto di farmaci: consegne notturne e magazzini separati

Resilienza. Sembra essere questa la parola che ha caratterizzato la risposta della logistica del farmaco durante l’emergenza per il Covid-19. Dopo una leggera impennata...

Cargo aereo e ferroviario: container da cabina e treni di pastasciutta

Se l’autotrasporto piange, le altre modalità non ridono. È impietosa la fotografia scattata dal Centro studi Confetra e da Ranstadt Italia: la contrazione media...

Marco Digioia, segretario UETR: «Pacchetto in arrivo»

Manca l’ultimo voto del Parlamento europeo, previsto per la tarda primavera. Norme più rigide sul cabotaggio, tachigrafo digitale oltre le 2,5 ton, niente riposo settimanale in cabina, distacchi regolati sul Paese in cui si opera. «I Paesi del patto di Visegrad si dicono insoddisfatti, ma è un compromesso bilanciato

L’Europa alle prese con il Coronavirus

Dopo il caos iniziale, l’Europa ha reagito, chiudendo per 30 giorni le frontiere esterne e dettando regole comuni per quelle interne al fine di garantire la regolare circolazione delle merci e assicurare agli Stati membri forniture necessarie a fronteggiare l’emergenza. A metà aprile la situazione era ancora liquida ma non come a metà marzo, quando dieci paesi avevano chiuso le frontiere interne senza comunicarlo alla Commissione. Un monitoraggio di Unioncamere sulle procedure di frontiera e sintetizzato con le icone dei semafori, rivelava al 9 aprile che dei 24 Paesi osservati, la metà aveva luce gialla a indicare restrizioni o rallentamenti del traffico merci causati da controlli sanitari o presentazione di certificato medico (non richiesti dall’Ue).

Trasporto globale. La Cina è ripartita. Ma per dove?

Per accelerare la ripresa, con il traffico container ancora sconvolto, Pechino si è appoggiata a treni, aerei e camion, ma rischia di non trovare clienti nei Paesi colpiti a loro volta dal contagio. E allora ha lanciato la «diplomazia delle mascherine»: aiuti ai Paesi di destinazione delle sue merci, per affrettare il loro ritorno agli acquisti. E per rifarsi un’immagine, deteriorata dal virus

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