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Amarok 2022, spunta il volto nuovo del pick-up Volkswagen

Il restyling della seconda generazione del “Lupo”, che sarà prodotto in Sudafrica, mostra un design moderno e aggressivo, interni rinnovati e ulteriori sistemi di assistenza alla guida

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Manca ormai poco al lancio ufficiale del nuovo Amarok e Volkswagen Veicoli Commerciali ha cominciato a diffondere le prime immagini del restyling del suo ‘pick-up premium’. Prodotto a Silverton, in Sudafrica, nello stesso stabilimento da cui escono i Ford Ranger destinati al Vecchio Continente, il rinnovato Amarok sarà sui mercati australiani e sudafricani già nel 2022, mentre le prime consegne in Europa sono fissate al 2023.

Il veicolo presenta tutta una serie di novità, a cominciare da un design moderno e aggressivo, creato dai team di Germania e Australia, da interni premium migliorati e da numerosi nuovi sistemi di assistenza per una guida quotidiana più confortevole.
In particolare, sono state accentuate le caratteristiche da fuoristrada, grazie a una maggiore altezza da terra, ai fari integrati all’interno della griglia e collegati da una striscia a LED, mentre il cofano e i parafanghi sagomati danno una sensazione di grande robustezza. Il design anteriore è stato inoltre enfatizzato con la scritta Amarok, che si trova anche in lettere molto grandi sul vano di carico nella parte posteriore.

Confermato come motore il V6-TDI, che garantisce grande potenza di traino e di coppia.
I carichi possono essere fissati in modo sicuro e tra gli alloggiamenti delle ruote si può posizionare anche un europallet, come nel modello precedente. La barra interna rappresenta l’estensione visiva della doppia cabina nel vano di carico e conferisce alla carrozzeria dell’Amarok notevoli proporzioni dinamiche ed aerodinamiche.

Esternamente il nuovo Amarok è cresciuto in lunghezza di 10 cm – fino a raggiungere 5,35 m – e anche la carrozzeria sarà più larga della versione attuale.

L’Amarok Volkswagen è in produzione di serie dal 2010, con la seconda generazione commercializzata dal 2016. Il suo nome deriva dalla lingua degli Inuit nordamericani e significa “lupo”. In dodici anni ne sono stati venduti più di 815.000.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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