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Mercato commerciali sempre più in basso, a ottobre immatricolazioni al -9,7%

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Mentre il mercato dei veicoli pesanti dà importanti segni di risveglio, quello dei veicoli commerciali continua a soffrire anche a ottobre, registrando la nona flessione consecutiva. Secondo le stime del Centro Studi e Statistiche UNRAE (Unione delle Case automobilistiche estere), si è registrato lo scorso mese un calo del 9,7%, con 13.800 immatricolazioni contro le 15.288 dello stesso periodo del 2021. In generale, nei primi dieci mesi dell’anno, la flessione è del 12,2% con 134.178 immatricolazioni, pari a una perdita di circa 19.000 veicoli (fino a 3,5 ton di peso totale a terra) rispetto al periodo gennaio-ottobre 2021.

La struttura del mercato dei primi 9 mesi (con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione), confrontata con lo stesso periodo 2021, conferma in flessione le società, al 41,5% di share (-2,4 punti percentuali), e il noleggio a breve termine (-27%), al 4,6% di quota di mercato. Il noleggio a lungo termine è l’unico canale in crescita, con una quota che arriva al 30,3% del totale (+7,6%).

Dall’analisi delle motorizzazioni, in gennaio-settembre il diesel perde 8,7 punti, scendendo al 76,1% di quota; il benzina continua a crescere, sfiorando il 6% del totale (+2,6%) e il gpl sale anch’esso al 3% di share. Il metano riduce la rappresentatività all’1,5%, mentre i veicoli ibridi salgono al 10,8% di share (+5,1%) e gli elettrici si arrampicano al 2,4% delle preferenze.
La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 ton nei primi 9 mesi scende del 7,7% a 181,3 g/Km (rispetto ai 196,4 g/Km dello stesso periodo 2021).

Per rivitalizzare il mercato, accelerando nel frattempo sulla mobilità a zero o bassissime emissioni anche per le merci, il presidente UNRAE, Michele Crisci, propone di «predisporre una rete infrastrutturale con una serie di misure che ne agevolino la realizzazione quali: sgravi fiscali per l’installazione di ricariche private; credito di imposta per gli investimenti in ricariche fast charge; emanazione di un preciso e puntuale cronoprogramma, con obiettivi per singola area geografica e tipologia di strada; accelerazione nell’emanazione delle norme attuative dei provvedimenti in materia».
«Per accelerare lo svecchiamento del parco veicolare – conclude – serve poi l’estensione degli incentivi ad alimentazioni diverse dall’elettrico a fronte di rottamazione, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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