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Autista svizzero condannato a più di due anni per aver truccato il cronotachigrafo

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Sembra una storia giusta per negare i luoghi comuni. Un camion viene fermato nei pressi di Spotorno (SV) dalla polizia stradale. Questa, nel fare accertamenti, si accorge che sotto al telaio era posizionato un potente magnete che mandava in tilt il cronotachigrafo. Vi sembra una storia già letta? In parte è vero, ma gli elementi originali, qui, sono altrove. Innanzi tutto nel fatto che l’autista del camion non era il “solito” meridionale – come tanti avranno pensato – ma uno svizzero di 38 anni di nome Michel Andres. Svizzero atipico, a dire il vero, tant’è che per sbarcare il lunario era andato a cercar fortuna in Spagna, dove lavorava per conto della Frio Robles.
Il secondo elemento di originalità è che questa storia, iniziata il dicembre 2011 con un controllo su strada, ha avuto un seguito in tribunale con l’accusa all’autista elvetico di «rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro» e si è conclusa ieri con la condanna dell’autista stessa a 2 anni e venti giorni, che non sconterà potendo godere ancora della sospensione condizionale.
Il terzo elemento originale è che la vicenda giudiziaria finora concentrata sull’autista adesso avrà un seguito presso l’azienda per cui lavorava. Siccome infatti nel corso del processo Andres aveva dichiarato che lo stratagemma della calamita era stato organizzato insieme, il giudice ha trasmesso gli atti al pubblico ministero per verificare anche le responsabilità dell’azienda.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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