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Veicoli industriali in lieve crescita a gennaio (+1,0%), ma la ripresa può attendere

Il mercato dei mezzi pesanti ha registrato un piccolo incremento rispetto a gennaio 2021, con 2.315 unità immatricolate contro 2.291, pari a un +1,0% che lascia sostanzialmente invariato il livello delle vendite. L'Unrae auspica una situazione in miglioramento non prima però dell'estate

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Nel mese di gennaio 2022 il mercato dei veicoli industriali ha registrato un lieve incremento rispetto a gennaio 2021, con 2.315 unità immatricolate contro 2.291, pari a +1,0% che lascia sostanzialmente invariato il livello delle vendite. All’interno del comparto, i mezzi pesanti oltre le 16 t, che coprono l’88% delle vendite con 2.038 veicoli immatricolati, segnano un incremento del 3,6% rispetto allo scorso anno, mentre la fascia da 3,51 a 16 t evidenzia una pesante contrazione del 20%.

A snocciolare questi dati è il Centro Studi e Statistiche Unrae, che ha elaborato i dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

Fonte: Unrae

Auspici di miglioramento

«Il lieve incremento complessivo dell’1,0% di gennaio 2022, dopo il rimbalzo dello scorso anno, che già a gennaio era cresciuto del +4,5% rispetto al 2019, fa pensare all’esaurimento delle spinte che avevano sostenuto il mercato nel 2021», ha commentato Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae. «È auspicabile – ha aggiunto – che le condizioni di difficoltà produttive che hanno incontrato i Costruttori nei mesi scorsi si risolvano entro il periodo estivo e, di conseguenza, che la produzione possa riprendere con più vigore, per poter soddisfare la domanda sia in termini di volumi sia riducendo i tempi di attesa».

Alcuni segnali di rallentamento negli indici della produzione industriale, alla quale è più legato il mercato dei veicoli industriali, tendono però a raffreddare le attese più ottimistiche. Inoltre, secondo Starace l’aumento del costo del gas ha impattato in modo negativo sul segmento dei mezzi alimentati a Gnl, finora favorito dagli incentivi statali e dal basso costo del carburante, contribuendo a riportare le preferenze del mercato verso i motori diesel. «Tutto ciò – ha concluso – rende sempre più necessario intervenire per favorire il ricambio del parco circolante, ancora in maggioranza composto da veicoli ante Euro IV, sia nell’ottica di contribuire alla transizione ecologica sia per consentire una corretta strategia produttiva al settore».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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