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Gennaio 2013: le sanzioni al Cds aumentano del 5,9%. L’Asaps chiede uno stop

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A gennaio le sanzioni al codice della strada subiranno un incremento del 5,9%. Non si tratta di una novità: dal 1993 gli aumenti, con cadenza biennale, sono stati già 9, con un incremento pari al 51%, che diventerà del 59% a inizio anno. Tanto per fare un esempio, un divieto di sosta che nel 1993 comportava una sanzione di lire 50.000 (euro 25,82), fino al 2012 è salita a euro 39 (+51%) e da gennaio dovrebbe passare a euro 41 (+59%).
Perché dovrebbe? Perché, visti i tempi difficili, l’Asaps (l’assozione sostenitori amici della polizia stradale, che si occupa prevalentemente di sicurezza) ha chiesto ufficialmente al presidente del consiglio Mario Monti di non applicare quello scatto biennale previsto in maniera automatica dall’art. 195 comma 3 del Cds. La motivazione addotta è presto detta: «In una fase nella quale gli stipendi sono bloccati in ogni programmato aumento, una misura come quella dell’incremento biennale delle sanzioni pecuniarie appare estremamente sgradevole per gli automobilisti e potrà forse essere ritenuta utile dalle varie amministrazioni che confidano di incassare dalla violazioni della strada una parte delle somme tagliate dalle varie misure di contenimento dei costi. Questa misura aumenterebbe inevitabilmente, in questo momento, la distanza fra controllori e controllati».
A questo punto cosa si può fare? La decisione va presa entro il 1° dicembre, termine entro il quale il ministro di Grazie e Giustizia, di concerto con altri ministeri interessati, dovrà fissare i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, per allinearle – come richiede appunto la norma del codice della strada – all’indice dei prezzi al consumo. Indice che appunto negli ultimi due anni sarebbe del 5,9%.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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