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Autotrasporto: aumentano gli investimenti (+4,4%), ma decolla la carenza di conducenti (+38%)

Secondo un report di Confartigianato Trasporti, nel primo trimestre 2021 il settore mostra segnali di ripresa (maggior vendita di veicoli, volumi di traffico pesante a livello del 2019, aspettative su ordini e domanda in salita), ma altri indicatori restano decisamente negativi, come il difficile reperimento del personale, l'aumento del costo del gasolio, l'allungamento dei tempi di consegna e il forte aumento dei noli

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Anche se con una certa lentezza, il settore del trasporto terrestre sta mostrando qualche segnale di ripresa. Mentre per quanto riguarda i ricavi delle imprese di autotrasporto nel primo trimestre del 2021 persiste un calo del 6,9%, gli investimenti in veicoli segnano un incoraggiante aumento congiunturale del 4,4%, confermando il +10,5% del quarto trimestre del 2020. È l’orientamento che emerge dal report «Le tendenze del trasporto, tra varo del PNRR e ripresa 2021», presentato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Trasporti.

Lo studio segnala inoltre che i volumi di traffico stradale pesante hanno raggiunto nella primavera del 2021 i livelli pre-Covid del 2019 e che anche le aspettative su ordini e domanda risultano in salita. Tutti buoni indicatori che seguono un anno veramente pesante per le imprese di trasporto, con cali dei ricavi del 12,2%.

L’altra faccia della medaglia mostra però segnali preoccupanti. Le crescenti tensioni dei prezzi delle materie prime si ripercuotono sui costi del gasolio per le imprese che a maggio 2021 hanno recuperato i livelli di febbraio 2020, precedenti allo scoppio della pandemia. Queste turbolenze si intrecciano poi con una crisi della logistica a livello globale, che sta determinando scarsità dei container, allungamento dei tempi di consegna e forti aumenti dei noli. A fine maggio 2021 il costo del trasporto marittimo risulta 2,5 volte quello di un anno prima.

Notizie negative anche sul fronte della domanda di lavoro, in cui (come spiegava l’IRU in una news da noi pubblicata ieri) si osserva una crescente difficoltà di reperimento del personale. A maggio 2021 per i conduttori di mezzi sono 7.911 le entrate di difficile reperimento, pari al 38,2% del totale, il dato più alto del mese di maggio degli ultimi 3 anni. Per tutte le entrate del settore del trasporto e distribuzione la quota di difficile reperimento è del 30%.

«Nell’autotrasporto operano oggi 87 mila imprese e 347 mila addetti – sottolinea Confartigianato – un comparto ad elevata vocazione artigiana, con il 52,9% delle imprese. Il 73% degli occupati del settore lavora in micro e piccole imprese e il peso delle PMI dell’autotrasporto sul totale dell’economia è dell’1,6%, quota che nel Mezzogiorno sale al 2,1%».

Lo studio predisposto per Confartigianato Trasporti è completato da un’analisi di alcune evidenze sulla struttura e la competitività del settore e un focus sul PNRR centrato sugli interventi per infrastrutture e mobilità.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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