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De Rosa (Smet): «La fame di energia porterà al blocco totale»

Il Ceo di Smet sottolinea come la crisi energetica in atto e gli eventi climatici estremi impongano una riflessione concreta. Il rischio è quello di andare incontro a lungo periodo di stagflazione con bassa crescita o recessione

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Quella che il mondo sta vivendo da qualche anno è una crisi energetica che può mettere in crisi anche le realtà produttive dei paesi industrializzati. In Italia, che per le risorse energetiche deve fare affidamento su altri Paesi, a risentirne sono tutti i settori produttivi, dal manifatturiero alla chimica, passando per l’industria della carta, della produzione di cemento, vetro, e altri prodotti per i quali il nostro Paese primeggia nel mondo.

A sottolineare questi aspetti è Domenico De Rosa, amministratore delegato di Smet Group, secondo cui molte aziende, visti i costi energetici elevatissimi, si vedono costrette a interrompere la produzione nelle fasce orarie in cui l’energia costa di più. «L’impatto negativo sulla crescita economica è inevitabile – spiega – perché se i rincari fossero completamente scaricati sui clienti, si otterrebbe come risultato un’ennesima frenata nei consumi. E il ciclo ricomincerebbe, andando a intaccare perfino i benefici del Pnrr».

Per De Rosa questa forte impennata dei costi energetici è dovuta per la maggior parte a una «speculazione derivante dall’avvio della necessaria transizione energetica», in particolare sul prezzo dei carburanti e più nello specifico del gas metano liquido. «Il rincaro dei prezzi del carburante – continua il numero uno di Smet – pone in serio rischio i progetti di transizione green di molte aziende, che hanno già operato investimenti consistenti, e che oggi sono costrette a fronteggiare un aumento spropositato dei prezzi che in molti casi supera il 100% in un anno, rischiando di compromettere l’intero percorso di transizione energetica».

È bene sottolineare, però, che l’attuale crisi energetica, con tutto l’aumento spropositato dei costi dell’energia, è proprio dovuta al processo di transizione, come spiega De Rosa: «Il risultato è che si sta generando un’inflazione che, se non adeguatamente contrastata con apposite misure, rischia di essere la causa concreta e scatenante di una contrazione dei consumi in un futuro non tanto lontano. La stagflazione, ovvero la combinazione tra stagnazione e inflazione, è quindi dietro l’angolo, e si accompagnerà a una riduzione della crescita del nostro Paese, con un forte incremento dei prezzi dei prodotti».

Mercoledì intanto è previsto un tavolo di confronto con le imprese indetto dal ministro Giancarlo Giorgetti del Ministero dello Sviluppo Economico: «I singoli Paesi dovrebbero vigilare e guidare queste fasi di passaggio epocali ed impegnarsi a scongiurare fenomeni come quelli a cui abbiamo solo iniziato ad assistere nell’ultimi mesi – suggerisce De Rosa – Dall’incontro col ministro Giorgetti ci aspettiamo molto. Se queste misure non saranno prese nell’arco di poco tempo, dovremo fare i conti con un lungo periodo di stagflazione con bassa crescita o recessione in combinato disposto con un’alta inflazione».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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