Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneLeggi e politicaDivieti ai camion del Tirolo: l’autotrasporto italiano ricorre alla Corte UE contro la Commissione

Divieti ai camion del Tirolo: l’autotrasporto italiano ricorre alla Corte UE contro la Commissione

Tre associazioni di categoria – Anita, Fai e Fedit – hanno depositato un ricorso contro l’organo di governo comunitario per non aver posto un limite alle politiche del Tirolo che, con le limitazioni al traffico pesante, hanno finito per creare significativi extra costi per le imprese italiane, minando la competitività delle produzioni nazionali. D’altra parte, dal Valico del Brennero, posto lungo un importante corridoio comunitario, transita la parte maggioritaria del nostro export

-

Sembra la storia di Davide contro Golia. Dove a vestire gli abiti del giovane pastorello c’è l’autotrasporto italiano – per la precisione tre associazioni di settore come Anita, Fai e Fedit – mentre il ruolo del gigante dispettoso spetta alla Commissione europea, giudicata troppo blanda nel fronteggiare i divieti unilaterali di sapore anticoncorrenziale che il land austriaco del Tirolo pone da anni ai nostri veicoli. E per appurare tale responsabilità più che alla fionda l’autotrasporto si è affidato alla Corte di Giustizia dell’UE, davanti alla quale ha citato la Commissione. In pratica, l’obiettivo dell’autotrasporto è di far appurare alla Corte di Giustizia che la normativa del Tirolo è contraria al diritto comunitario e che quindi la Commissione sarebbe dovuta intervenire in maniera decisa per chiederne l’abrogazione tramite una procedura di infrazione.

Ma oltre che a Davide e Golia, l’azione italiana appare anche l’applicazione di quell’adagio che suggerisce di parlare a nuora affinché suocera intenda. Dove la nuora è la Commissione, ma la suocera è ovviamente il Tirolo, che – ci si augura – davanti a un’azione di questo tipo si convinca una volta per tutte a ritirare i provvedimenti ristrettivi della circolazione.

La posizione italiana

Osservata dal punto di vista dell’autotrasporto, ma più in generale della nostra economia – e non a caso accanto alle tre sigle di settore compare anche Confindustria e altre associazioni colpite dai divieti tirolesi – le limitazioni imposte ai mezzi pesanti finiscono per generare significativi extra costi per le imprese italiane, minando la competitività delle produzioni nazionali e della nostra economia. Anche perché, vista la conformazione geografica del nostro paese, il 70% dell’export transita dalle Alpi e per lo più valica il Brennero esattamente lungo una direttrice che coincide con il Corridoio Scan-Med, uno degli assi portanti della rete transeuropea di trasporto.

La difesa del Tirolo

Il Tirolo, da parte sua, si è sempre difeso sventolando la bandiera ambientale, ma di fatto non ha mai dimostrato che le restrizioni al transito stradale sono idonee a conseguire obiettivi ecologici, né che esista un giusto bilanciamento tra le esigenze di tutela del diritto alla salute e quelle di tutela della libera circolazione delle merci e della concorrenza nell’UE. In ogni caso Anita, Fai e Fedit ritengono le ragioni ambientali soltanto un pretesto, anche perché nel corso degli anni gli autotrasportatori hanno investito nel ricambio veicoli equipaggiati con motori di ultima generazione. Prova ne sia che le stazioni di rilevamento lungo l’autostrada nel Tirolo non registrano più superamenti della soglia di emissioni imposta dalle normative europee. Poi è vero che per andare al di là si potrebbe usare anche il treno, ma al momento attuale visto che non ci sono tracce disponibili e che i terminali per il trasbordo sono già saturati, per avere reali alternative alla strada bisogna attendere l’entrata in funzione della Galleria di base del Brennero BBT. 

La parola alle associazioni

«Da parecchi anni la nostra Associazione denuncia l’inaccettabile situazione che le imprese italiane sono costrette a subire a causa dei divieti di circolazione imposti dal Tirolo – ha dichiarato il presidente di Anita, Thomas Baumgartner – e in assenza di interventi decisivi da parte delle Istituzioni europee, abbiamo deciso, trovando piena sintonia nelle altre organizzazioni del trasporto e dell’industria, di mettere in campo un’azione legale per porre fine alla reiterata violazione dei principi di libera circolazione delle merci e di equa concorrenza nell’UE».

«Le azioni inadeguate della Commissione UE nei confronti del Tirolo austriaco, per contrastare in maniera efficace la politica pseudo ambientalista perseguita ai danni del nostro Paese, ci ha costretti a richiedere l’intervento della Corte di Giustizia ha dichiarato Paolo Uggé, presidente della FAI – Auspichiamo che la Corte accerti definitivamente le responsabilità di chi, nel corso di questi anni, ha assistito impassibile allo scempio perpetrato ai danni delle nostre imprese, evitando di aprire una procedura d’infrazione verso l’Austria per violazione delle norme del Trattato UE sulla concorrenza e sulla libera circolazione delle merci».

«Le limitazioni al transito stradale dei mezzi pesanti attraverso il Tirolo, decisa unilateralmente senza alcuna consultazione con il governo italiano, e senza alcuna riflessione sui costi e sulle conseguenze che esso sta provocando, non da oggi, rischia di diventare un danno incalcolabile per l’economia del Paese» ha dichiarato il Segretario Generale della Fedit Salvatore Cocchiaro. Che ha aggiunto: «È da qualche anno ormai che la direttrice dello sviluppo e dell’export si è spostata verso nord-est. Lungo questa direttrice l’autostrada del Brennero rappresenta, come tutti sanno, il percorso obbligato e naturale. In un momento nel quale l’economia italiana ha ripreso vigore con standard di sviluppo del Pil importanti, la decisione del Tirolo, che di questo dovrà rispondere alle autorità comunitarie e al Paese, appare come un gesto incomprensibile, quasi ostile. Mentre ci accingiamo a presentare il ricorso alla Corte di Giustizia ha concluso Cocchiaro – esprimiamo l’auspicio che le Autorità Tirolesi tornino sui loro passi».

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link