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Le donne non frenano la carenza di autisti: nel 2020 mille in meno al volante di un camion

Sempre meno donne, sempre meno autisti. Le quote rosa dell’autotrasporto, dopo un promettente aumento tra il 2018 e il 2019, sono tornate a calare, perdendo mille unità in termini assoluti nel 2020 e passando dal 2,1 al 2% del totale. Tra i conduttori di veicoli il tasso di disparità uomo-donna è del 96%, il più alto in assoluto. Diminuisco però anche gli uomini, sintomo che il problema della carenza di autisti è più reale che mai

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Cattive notizie per la parità di genere nel settore dell’autotrasporto. Secondo i dati pubblicati all’interno del decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze che individua per l’anno 2022 i settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna superiore almeno del 25%, la categoria «Conduttori di veicoli, macchinari mobili e di sollevamento» si posiziona al primo posso per tasso di disparità con una percentuale pari al 96%.

Il Decreto, elaborato sulla base dei dati Istat relativi alla media annua dell’anno più recente disponibile (cioè il 2020), riporta infatti che le donne alla guida di veicoli sono scese a quota 13mila, contro le 14mila del 2019. La percentuale femminile, dunque, si ferma al 2%, contro il 2,1% dell’anno precedente. Per quanto riguarda gli uomini, invece, nonostante la percentuale sia in leggera crescita (98% nel 2020 contro il 97,9% nel 2019), calano comunque in termini assoluti, passando da 634mila unità a 615mila unità. Un dato che non sorprende e che anzi è in linea con quanto già noto, considerando che all’appello dell’autotrasporto mancano oltre 20mila autisti

le donne alla guida di veicoli sono scese a quota 13mila, contro le 14mila del 2019. La percentuale femminile, dunque, si ferma al 2%, contro il 2,1% dell’anno precedente

La pandemia, dunque, che già aveva duramente colpito l’occupazione femminile facendo perdere il lavoro a 99mila donne e segnando una battuta d’arresto del 3,2% contro l’1% di quella maschile, ha stretto la sua morsa anche nel settore dell’autotrasporto. 

Il dato non migliora nemmeno sul fronte della macro-categoria «Trasporto e magazzinaggio», dove le donne calano dalle 222mila unità del 2019 alle 216mila del 2020. Seimila in meno: cifra che in termini percentuali si traduce in un passaggio dal 21,8% al 21,7%. Nel complesso il tasso di disparità uomo-donna passa quindi per questo settore dal 56,4% al 56,6%. Ancora una volta, cala in termini assoluti anche il numero degli uomini, che passano dalle precedenti 795mila unità alle attuali 780mila (78,2% contro 78,3%). 

gli uomini autisti, malgrado sia in percentuale appena di più (98% nel 2020 contro il 97,9% nel 2019), calano in termini assoluti: da 634mila unità a 615mila unità

In generale, il tasso di disparità medio rilevato per l’anno 2020 tra tutti i settori e le categorie presi in analisi si misura pari al 9,6%. Dato in crescita rispetto al 2019 quando si fermava a quota 9,3%. 

Sempre meno donne, sempre meno autisti, dunque. Il settore sta affrontando una forte crisi che spinge a dover ripensare ai modelli fino ad oggi attuati. Per favorire il processo di integrazione delle donne nell’autotrasporto (e porre rimedio al problema della carenza di autotrasportatori) serve infatti prima di tutto intervenire sulla percezione negativa che si ha del mestiere e sugli stereotipi che ancora troppo spesso, come ci hanno raccontato diverse autotrasportatrici proprio su questo blog, permeano il settore e ruotano intorno alla professione di autista. Le donne chiedono i servizi minimi ed essenziali, come servizi igienici adeguati e maggiore sicurezza e privacy nelle aree di sosta e tutti quanti chiedono condizioni lavorative migliori e più dignitose. La strada da percorrere è ancora lunga. 

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