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Ok al corridoio Adriatico-Baltico, ma la Slovenia non vuole il collegamento Trieste-Koper

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Il Corridoio Adriatico-Baltico prende forma. I 27 ministri dei Trasporti della Ue, riuniti ieri a Lussemburgo, hanno concesso infatti il via libera a un corridoio che dalla Finlandia arriverà fino al mare Adriatico (dopo aver toccato Paesi baltici, Polonia, Cekia e Austria). E qui dovrebbe avere come porti di sbocco da una parte Trieste, con un prolungamento a sud verso Venezia e Ravenna, e dall’altra parte Capodistria. Gli italiani proponevano di collegare, allora, questi due porti con un asse ferroviario. Ma da Lubiana è giunto un drastico niet.

Le ragioni di tale diniego sono diverse. È possibile che la Slovenia spinga per rivedere il tracciato (che peraltro non transita da Lubiana e Maribor come avrebbe preferito) in sede di Commissione Trasporti, prima cioè dell’approvazione finale del Parlamento, in calendario a inizio del 2013. Ma comunque sia la cosa suscita perplessità. «Il rifiuto della Slovenia – ha criticato l’europarlamentare del PD Debora Serracchiani – non è un’ottima premessa all’integrazione portuale dell’alto Adriatico». Secondo Serracchiani «anche mentre è in corso una legittima competizione tra lo scalo di Trieste e quello di Capodistria, probabilmente dovremmo essere più lungimiranti di quanto non suggerisca il calcolo delle convenienze nazionali, immediato o anche a medio termine. Sarà il tempo a dirci se far sistema di due porti contigui decisamente non grandi inseriti in aree politico-amministrative piccole è una possibilità tra le altre o un obbligo dettato dalle necessità di scala. Purtroppo – conclude – non sempre piccolo è bello».

Al vertice dei ministri UE c’era per l’Italia il viceministro Mario Ciaccia, che ha ricordato che l’Unione europea ha destinato per le reti TEN 31,7 miliardi, ma che questi soldi «fanno da leva finanziaria per circa 200 miliardi circa perché ad essi vanno sommati anche i finanziamenti degli Stati membri».

Ricordiamo che oltre al corridoio Adriatico-Baltico, ci sono altre tre corridoi che interessano il nostro paese: quello mediterraneo (che di fatto sostituisce il n. 5), che mettendo in connessione la Francia e l’Ucraina, passando da Italia, Slovenia e Ungheria, incrocia l’altro corridoio Adriatico proprio in Friuli; quello dei due Mari, che collega Genova a Rotterdam; quello Nord-Sud, che dalla Finlandia scende giù giù fino a Malta.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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