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Quando il sonno diventa più pericoloso della nebbia

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Le prime luci dell’alba, ormai da qualche settimana, si accendono in molte zone della penisola avvolte da un fitto strato di nebbia. E con la nebbia arrivano anche gli incidenti. I più frequenti si registrano intorno alle 6, quando insieme alla nebbia sale anche un certo torpore che espone al rischio di assopirsi. È quanto dev’essere accaduto a un autista di un camion in transito lungo il tratto veneto della A4, tra i caselli di Portogruaro e San Stino, finito fuori strada in maniera per fortuna abbastanza soft, all’interno di un piccolo fossato appena oltre la carreggiata. Il conducente – un veneziano di 50 anni – ha riportato soltanto qualche ferita, anche se la paura è stata tanta.
Un piccolo caso di cronaca che serve a ricordare che la vigilanza, nell’arco delle 24 ore, procede in maniera non lineare: si abbassa enormemente nelle ore notturne e dopo le 14 (non necessariamente a causa del pasto), ma anche alle prime ore del mattino, quando la temperatura corporea, dopo la discesa notturna, torna a rialzarsi. Alle 11 e alle ore 19 circa, invece, ci sono i momenti più vigili.
Sono considerazioni generali, che poi possono cambiare nei singoli soggetti. Però, quando ci si trova nelle fasce orarie a rischio e si sente la palpebra più pesante sarà meglio agire di conseguenza.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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