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Si spacca il fronte sindacale dei distributori di carburante: due sigle su quattro proseguono lo sciopero

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Il fronte sindacale dei distributori di carburante alla fine si è spaccato. Di fronte alle proposte del governo di utilizzare un maxi emendamento alla Legge di Stabilità per rendere strutturale il bonus fiscale, per incrementare di un millesimo il prezzo della benzina, per sollevare i gestori dalle commissioni su carte di credito e prepagate, i rappresentanti di Figisc e Anisa Confcommercio hanno sospeso la protesta, mentre quelli di Fegica-Cisl e di Faib-Confesercenti hanno confermato lo sciopero dei benzinai. Decisione, questa, giudicata dal sottosegretario Stafano Saglia, che per il governo ha gestito la trattativa, «un atto di irresponsabilità, visto anche il momento». ha dichiarato il sottosegretario Stefano Saglia al termine dell’incontro. Anche perché – ha aggiunto – «abbiamo fatto proposte esaustive in linea con l’impegno del ministro Romani. Per questo per il governo lo sciopero è ingiustificato». Di tutta risposta da Fegica-Cisl e Faib-Confesercenti hanno giudicato fallita la mediazione del governo «ancora prima ancora di iniziare». Al contrario Figisc-Confcommercio ha dichirato che «il governo ha risposto in modo completo alle richieste, individuando lo strumento, che è la legge di stabilità, per rendere strutturale il bonus fiscale». Gli impianti che proseguiranno lo sciopero resteranno chiusi dalle 19 dell’8 novembre fino alle 7 di venerdì mattina in città e dalle 22 di oggi alle 6 di venerdì sulle autostrade.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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