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Slitta al 26 ottobre il confronto governo-associazioni: al centro la decontribuzione degli autisti

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Dal 18 ottobre al 26 ottobre. È il rinvio dell’incontro tra associazioni dell’autotrasporto e il governo chiesto dal sottosegretario Simona Vicari. Un rinvio giustificato – scrive la stessa senatrice nella comunicazione alle associazioni – per riuscire a stabilire «le richieste interlocuzioni con il Ministero del Lavoro allo scopo di poter avere puntuali riscontri in ordine alla risoluzione delle problematiche attinenti all’attuazione della norma relativa alla “decontribuzione” dei conducenti, nonché del D. lgs. 136/2016».

D’altra parte, com’era emerso con evidenza nel corso della riunione del 6 ottobre, rispetto all’approvazione di alcuni provvedimenti, come quello ricordato dal sottosegretario, è necessaria l’intesa anche con altri ministeri. Con quello del Lavoro, appunto, per quanto riguarda la decontribuzione degli autisti, con quello della Funzione Pubblica se si vuole ritoccare l’organico della Motorizzazione, con quello dell’Economia che più in generale tiene i cordoni della borsa. Di conseguenza, visto che le associazioni si erano lamentate di non poter incontrare rappresentanti di questi ministeri, essenziali per la definizione di molte misure programmate, il sottosegretario Vicari sembra assecondare tale esigenza, ma richiede a sua volta maggior tempo per fare in modo che intorno al tavolo ci siano le giuste persone.

Un atteggiamento del sottosegretario – commentano da Assotir – «di corretta interpretazione del proprio ruolo e di rispetto di quello delle Associazioni di categoria… Vedremo il 26 se l’impegno della Senatrice sarà stato premiato».

Il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, solleva invece qualche dubbio di natura politica, sottolineando come il governo disponga di tutti gli strumenti per decidere rispetto a una misura – quella della decontribuzione – già approvata dal Parlamento e poi bloccata a posteriori dalla «burocrazia che non ne condivide i contenuti». Uggè ricorda come in casi analoghi (e cita al riguardo quello di Alitalia), «il Governo ha compiuto una scelta senza vi fossero interventi a posteriori e l’ha portata avanti. Le scelte le compie l’Esecutivo e non possono essere dei burocrati, seppur esperti in materia di normative comunitarie, che però sono sempre adattabili, a bloccarne l’attuazione».

È un richiamo cioè al governo a non nascondersi dietro un dito: se ha un interesse politico a decidere, che decida. A quel punto non sarà difficile aggirare anche i vincoli di natura burocratica.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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