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La Cassazione ha ribadito che il titolare dell'azienda di trasporto che manomette o in qualche modo “tarocca” lo strumento per la registrazione dei tempi di guida e di riposo non solo è sottoposto alle sanzioni previste dall’art. 179 del Codice della Strada, ma deve essere punito sulla base dell’art. 437 del Codice Penale
Secondo il giudice di pace di Modena, l’impresa di trasporto fa sempre affidamento sulle dichiarazioni del proprio autista – e sulle carte da lui sottoscritte – in quanto professionista qualificato tenuto a controllare la regolarità della documentazione che lo riguarda. E questo scagiona la ditta dalla responsabilità per la condotta del conducente
Sono passati quasi due anni dall’adozione della direttiva UE 2022/362, che detta nuove regole relative alla tassazione di veicoli, sia merci sia passeggeri, che...
Negli ultimi mesi, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) ha intensificato le richieste di pagamento del contributo previsto dalla legge per il suo funzionamento....
Con la Riforma fiscale, questi strumenti diventano ora sempre più necessari. La Riforma Fiscale, infatti, la cui entrata in vigore è prevista per il...
Il trasporto delle merci classificate pericolose (ADR) rappresenta una delle principali criticità per i conducenti e le imprese di trasporto, vista la complessità della...
Si moltiplicano i segnali di una parziale, ma significativa retromarcia da parte dei Costruttori inizialmente entusiasti nel declinare la transizione ecologica con il «tutto...
Secondo il TAR di Milano, per un lavoratore straniero non è obbligatorio possedere la Carta di qualificazione del conducente per guidare un veicolo nel nostro Paese. Ma si tratta di una decisione presa in via cautelare e la questione rimane controversa