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Tutto sullo IAA di Hannover nel nuovo numero di UeT

È uscito, e può essere consultato online, il nuovo Uomini e Trasporti di ottobre. Al centro di questo numero tutte le innovazioni che abbiamo visto all'IAA Transportation 2022. Spazio anche alla politica, con il dopo elezioni e le richieste che le associazioni dell'autotrasporto hanno avanzato al futuro esecutivo per risollevare il settore. In evidenza il test dello Scania P280 Hybrid, provato dalla nostra test-driver Laura Broglio

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Quello che abbiamo visto al recente Salone di Hannover – e che vi raccontiamo nel nuovo numero di Uomini e Trasporti, in distribuzione in questi giorni e già online sul nostro sito – restituisce il senso di un momento vivace per il comparto dei veicoli industriali dal punto di vista tecnologico.

Un momento in cui si affastellano non solo nuovi produttori di camion elettrici (vedi Volta Trucks, Tevva, Byd, Hyzon) tutti pronti a sfidare senza timore le più blasonate «sette sorelle» e a provare, in generale, a ridisegnare il mercato su scala globale), ma anche operatori specializzati in retrofit per la conversione dei veicoli da endotermici a zero emissioni (Pepper), esploratori della guida autonoma (Einride), sognatori (o sarebbe meglio dire «concretizzatori») di soluzioni a idrogeno a elevata perfomanza prossime alla commercializzazione (Quantron).

Del resto, il mercato dei camion in Europa è statico da decenni, animato da sempre dalle «magnifiche 7» (a cui si è aggiunta in tempi recenti un’ottava, Ford Trucks). Ma ora che la transizione energetica sta buttando giù le barriere all’ingresso, ora che anche nell’autocarro si teme l’effetto Tesla (con i nuovi operatori che stanno creando qualche patema ai costruttori tradizionali), ecco che le case costruttrici fanno quadrato, creano joint venture impensabili fino a ieri e corrono per essere le prime a offrire i nuovi veicoli elettrici richiesti dall’Europa e dal pianeta.

A ciò bisogna però aggiungere che, mentre i costruttori investono nel domani, contemporaneamente devono puntellare il presente, quello che ancora garantisce i fatturati con cui proiettarsi nel futuro. E il presente, comunque la si metta, si chiama e si chiamerà «diesel» ancora per un paio di decenni abbondanti. Ecco perché, magari in posizione più defilata, su quasi tutti gli stand dei costruttori tradizionali comparivano motori endotermici ottimizzati in grado di
consumare (e quindi di inquinare) meno
, ma anche tante lussuose e funzionali dotazioni supplementari per gli interni cabina, utili ad accarezzare autisti sempre meno reperibili. Insomma, uno sguardo alla tecnologia e uno all’uomo.

Abbiamo provato a raccontarvi tutto ciò nello «Speciale IAA» nel nuovo UeT di ottobre, dove è possibile trovare un’ampia carrellata di foto, approfondimenti e curiosità sulle principali novità esposte al salone tedesco.

Leggi l’editoriale: Consigli per un ministro non-divisivo

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