La proroga vincerà. Oggi segnaliamo l'ennesima, relativa stavolta ai termini per aderire al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche. Lo ha deciso...
Repetita iuvant, dicevano gli antichi romani, convinti del valore didattico della reiterazione, giacché – come conferma anche wikipedia - «una cosa, a forza di essere...
Siamo entrati ufficialmente nella fase 2, quella in cui tanti settori produttivi tornano operativi (comprese le concessionarie e le officine) dopo il lungo periodo...
La sicurezza costa. E non poco. Per fortuna esistono almeno due strumenti con cui mitigare tale spesa. Accanto infatti alla possibilità di beneficiare di...
Settori che vai proroga che trovi. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda i depositi e impianti di distribuzione di prodotti energetici, meglio noti come...
Dopo il caos iniziale, l’Europa ha reagito, chiudendo per 30 giorni le frontiere esterne e dettando regole comuni per quelle interne al fine di garantire la regolare circolazione delle merci e assicurare agli Stati membri forniture necessarie a fronteggiare l’emergenza.
A metà aprile la situazione era ancora liquida ma non come a metà marzo, quando dieci paesi avevano chiuso le frontiere interne senza comunicarlo alla Commissione. Un monitoraggio di Unioncamere sulle procedure di frontiera e sintetizzato con le icone dei semafori, rivelava al 9 aprile che dei 24 Paesi osservati, la metà aveva luce gialla a indicare restrizioni o rallentamenti del traffico merci causati da controlli sanitari o presentazione di certificato medico (non richiesti dall’Ue).