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Stef vince il virus, ma teme la carenza di autisti

La multinazionale del freddo (francese ma presente pure in Italia) chiude il primo semestre 2021 con una crescita del 10% e, in Francia, con un utile operativo migliorato del 69,7% rispetto al 2020. E per il futuro continua a vedere roseo se la lacuna del personale al volante non diventa sempre più critica. E per evitarlo ha creato Oltrealpe una vera e propria scuola per assumere 450 autisti

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Il virus non teme il freddo (piuttosto il caldo). Ma il freddo – inteso come trasporto refrigerato – non teme il virus. È quanto emerge dall’andamento di questo segmento di mercato che anche nel periodo più difficile della pandemia ha macinato numeri di tutto rispetto, sospinto in particolare dal settore alimentare. Una evidenza ribadita anche dal gruppo Stef, realtà multinazionale francese con radicate ramificazioni anche in Italia, che ha chiuso il primo semestre 2021 con un fatturato globale di tutti i mercati di ben 1,6 miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto al 2020 e praticamente in linea a quello del 2019. Quello che colpisce maggiormente, però, è il dato relativo all’utile operativo che tocca i 49,2 milioni di euro nella sola Francia, con un incremento del 69,7% sull’anno precedente. 

Conto economico (in M€) S1 2020           S1 2021           Variazione 

Fatturato                               1.491,0            1.636,8             +10%

EBIT                                      27,9                 67,6                 +142% 

Risultato finanziario               (3,9)                (3,5)                 -10% 

Risultato ante imposte             24,1                 64,1                  +166% 

Risultato netto (quota gruppo) 14,9                45,3                  +205%

Stanislas Lemor, Presidente e CEO di Stef, ha sottolineato come «quest’incoraggiante ripresa conferma la solidità del nostro modello di pure player al servizio dei nostri clienti del settore alimentare. Questo semestre ha anche visto la concretizzazione dell’impegno ambientale del Gruppo, con la presentazione del nostro progetto Moving Green, che si concentra sulla mobilità sostenibile e su una refrigerazione più rispettosa dell’ambiente».

E anche le prospettive future vengono dipinte come rosee e quindi reputate in crescita, seppure sottoposte a due condizioni: la prima è che ovviamente la pandemia non torni nuovamente a mordere portandosi dietro una contrazione dei consumi; la seconda è che diventi più facile procurarsi autisti di camion. «La scorsa estate – conferma lo stesso amministratore – in alcuni luoghi, abbiamo avuto difficoltà a soddisfare la domanda» e ricorda che, se il Regno Unito è il paese in cui più grave è la carenza, «gli autisti di camion e il personale di magazzino scarseggiano in Francia e in Italia». Peraltro proprio nel nostro paese, come pure in Belgio, l’integrazione delle attività del gruppo Nagel all’inizio del 2021 ha portato a un’accelerazione della dinamica commerciale e a una maggiore copertura geografica del Gruppo.

Bisogna comunque sottolineare come Stef abbia preso di petto la problematica e, almeno in Francia, già in passato si è mossa per cercare di colmare le lacune. Esemplare in tal senso la collaborazione stretta con AFTRAL, istituto di formazione specializzato in trasporto e logistica, con cui il gruppo Stef ha lanciato una vera e proprio scuola di guida con l’obiettivo ultimo di arrivare ad assumere 450 autisti in Francia entro il 2021. Una scuola che a livello teorico dura tre mesi e viene appunto gestito da AFTRAL, mentre poi, sul piano operativo, entra in gioca proprio Stef per fare entrare i giovani autisti nei propri siti con un contratto di apprendistato. In tutto sono 399 di ore formative e 35 ore di esami, al termine delle quali viene fornito un titolo professionale.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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