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Dopo le elezioni. Le richieste delle associazioni alla politica. Lettera al ministro che non c’è

Caro Ministro,

(del ministero per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili, sempre che Ella non decida di cambiargli nome come primo atto fondante del Suo Alto Incarico)

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Le scrivo per segnalarLe l’ampia documentazione che le associazioni di rappresentanza dell’autotrasporto hanno elaborato per indicare le istanze del settore. Devo premettere che le suddette associazioni, abituate da decenni a corrispondere con la persona chiamata a guidare autorevolmente il Suo ministero, si trovano in difficoltà nei periodi di campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento, non solo per la mancanza di un interlocutore a cui rivolgere le istanze del popolo che esse rappresentano, ma soprattutto per l’incertezza su chi sarà nel futuro imminente tale interlocutore e da quale parte politica possa provenire e, dunque, quale orientamento possa rappresentare.

Quindi, consapevoli della delicatezza della situazione (guerra in Ucraina, inflazione crescente, prezzi dell’energia proibitivi, costosi programmi europei di tutela ambientale), esse si sono risolte a rivolgersi genericamente a tutte le forze politiche candidate al prossimo Parlamento e, in molti casi, a incontrare il più ampio ventaglio di esponenti di tali organizzazioni. Ma, qualunque sia stata la strada scelta, voglio rispettosamente chiarirLe fin da ora che è alla Sua illustre persona che tali istanze sono rivolte.

Sono peraltro consapevole che Ella, all’assunzione del suo Alto Compito – e date le sue vaste competenze – sarà costretto («necessitato» direbbe il suo capo di gabinetto) a concentrare i Suoi impegni e non potrà dedicare all’autotrasporto tutto il tempo che Ella vorrebbe riservargli. Per evitare, tuttavia, che al primo incontro con le associazioni (che sarà verosimilmente programmato dopo qualche mese dal Suo insediamento) Ella manifesti – come hanno fatto, senza distinzione di colore politico, tutti i Suoi predecessori – il bisogno di impratichirsi in una materia così variegata e complessa e dunque di aver necessità di quell’ulteriore tempo necessario (un altro paio di mesi) per approfondire i problemi («le problematiche» direbbe il suo capo dell’ufficio legislativo) del settore; e nella convinzione che quand’anche il Suo fosse un ritorno alla guida di questo dicastero, la richiesta di tempo giungerebbe ugualmente, legata alla necessità di approfondire le tematiche sopravvenute durante la sua assenza (forse dovuta a un lungo viaggio in Patagonia, dove dell’autotrasporto italiano non giunge notizia o a una penosa malattia che ha impedito a Sua Eccellenza di aggiornarsi sulle vicende del medesimo settore); con tutte queste motivazioni e nell’intento di favorire e rendere più agevole il Suo Alto Compito, vengo a riassumerLe in un comodo schema l’ampia documentazione prodotta dalle associazioni di categoria dell’autotrasporto, accompagnandole con qualche rapida nota di spiegazione, non perché Ella – con la Sua vivida intelligenza – non comprenda al volo anche le più recondite implicazioni nascoste dietro un aggettivo o un sostantivo, ma perché possa avere a portata di mano una sintesi a cui attingere rapidamente, risparmiando il Suo prezioso tempo, e lasciando riposare la sua mente talora momentaneamente affaticata dai tanti pensosi oneri del suo Alto Incarico.

Qualora, peraltro, Ella dovesse incorrere in un qualche errore – evidentemente sempre a causa del sovrapporsi dei delicati e complessi impegni che Ella è chiamata ad assolvere – potrà pur sempre addebitarlo allo schema che umilmente sono qui a sottoporre alla Sua attenzione. Perché – ricordi – un Ministro non sbaglia mai. Semmai è mal consigliato.

A questo proposito vorrei concludere consigliandoLe rispettosamente di non spaventarsi di fronte alle numerose e talvolta contraddittorie richieste della categoria, ma soprattutto di non liquidarle con l’espressione «Vasto programma», essendo questa la frase con cui il generale Charles De Gaulle rispose a un suo ammiratore che al termine di un comizio gli rivolse il perentorio invito: «Morte ai cretini!».

Con ossequio

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