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Stanco delle carenze infrastrutturali, l’autotrasporto ligure proclama il fermo

I lavori sulle strade creano code, impediscono la programmazione delle imprese, inducono a non rispettare i tempi di guida, riducono la sicurezza, fanno allungare i percorsi. Così sei sigle dell'autotrasporto hanno deciso di sospendere i servizi di trasporto su gomma nei porti liguri, nelle piattaforme logistiche e al confine di Stato con la Francia dal 15 al 19 giugno

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L’autotrasporto della Liguria si ferma. Stanco delle enormi difficoltà sopportate nell’attraversare le infrastrutture regionali, le imprese del settore aderenti a CNA-Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Legacooperative e Trasportounito, ha deciso di interrompere i servizi di trasporto su gomma nei Porti Liguri, nelle Piattaforme Logistiche e al confine di Stato con la Francia, con modalità da concordare, nei giorni 15, 16, 17, 18, 19 giugno 2021. Lo esprimono in maniera chiara in una lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, al prefetto di Genova e a tutte le autorità competenti sul territorio.

All’origine della protesta, come detto, ci sono le gravi difficoltà operative che si registrano su tutte le tratte autostradali liguri (A10, A6, A26, A7, A12) a causa dei numerosi cantieri avviati dal dicembre 2019 che incidono pesantemente, sotto forma di code e di forzati allungamenti stradali, sulla pianificazione delle imprese, mettendole nell’impossibilità – scrivono le associazioni – «di programmare viaggi e consegne» e determinando una «gravissima inevitabile diffusione di irregolarità nei tempi di guida e di riposo e violazioni della sicurezza stradale». Esemplare in tal senso il divieto di circolazione per i mezzi pesanti sulla A12 all’altezza di Lavagna e Sestri Levante, che di fatto costringe i camion a indirizzarsi sulla meno sicura Aurelia, percorrendo 180 km in più.

Da qui le richieste dell’autotrasporto di conoscere lo stato dei lavori in programma e di definire un piano trasparente di tempistiche; di essere coinvolto nella pianificazione degli interventi; di ottenere adeguati ristori da concedere alle imprese attive nel territorio ligure.

«Fondamentale, oltre ai ristori, è capire l’esatta programmazione dei cantieri per ridurre i disagi delle imprese che operano nel settore dei trasporti, che da troppo tempo devono fare i conti con una situazione drammatica, tra giornate di code straordinarie diventate ordinarie, continue ‘sorprese’ e colpi di scena», concludono il presidente e il segretario di Fai Liguria, Davide Falteri e Gianfranco Tiezzi.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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