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Un Iveco S-Way S510 della Ciacciulli Trasporti. Quando la passione si alimenta con la prestazione

Appena si varca la soglia dell’azienda pugliese si capisce subito che i camion qui sono da decenni un oggetto di passione. Ma questo sentimento, espresso pure tramite luci supplementari e inserti in acciaio, in questo caso è la risposta a quanto un veicolo concede. Prendete questo S-Way rosso: è entrato in flotta appena 8 mesi fa e da allora ha percorso 150.000 km in mezza Europa consumando una media di circa 3,5 km/l. Chi non ne sarebbe appassionato?

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La Ciacciulli Trasporti esiste da quasi settant’anni a Santeramo in Colle, cittadina situata nell’altipiano delle Murge nell’entroterra pugliese in provincia di Bari. Piero Ciacciulli con un capolavoro di sintesi li attraversa in poche parole: «Nei primi anni 50 – ricorda – mio padre iniziò a lavorare nel movimento terra e io, ancora piccolo, appena finita la scuola, mi infilavo nel suo camion, un OM Super Orione che mi piaceva tantissimo. A dieci anni ero già in grado di fare le manovre dentro il piazzale dell’azienda. Poi, raggiunta la maggiore età ho preso le patenti e nei primi anni 90 sono entrato in azienda, che all’epoca contava su un parco di tre camion. Poi nel ’98, quando papà è andato in pensione, mi sono buttato sul trasporto a lungo raggio, mantenendo nel contempo l’attività in cava».
Oggi, sotto la sapiente guida di Piero, la Ciacciulli è cresciuta molto, si è specializzata nel trasporto refrigerato di carni e produce fatturato in tutta Europa (Spagna, Francia, Germania, Inghilterra, Polonia e Grecia) grazie a una flotta di 33 veicoli – di cui sette S-Way con potenze da 510 e 570 CV e 22 Stralis XP – 40 semirimorchi e una quarantina di dipendenti. Il peso della famiglia è rilevante: «Io mi occupo della gestione flotta – spiega Piero – mia moglie Margherita della contabilità, mia figlia Marica dell’amministrazione e mio genero dirige l’officina meccanica interna dove effettuiamo piccoli interventi di riparazione, manutenzione e cambi olio».
Da sempre legato al marchio Iveco, Piero può considerarsi una sorta di ambasciatore del brand italiano: «Quando andai a Madrid insieme a Michele Perrotti e Vincenzo Mossucca, per assistere alla presentazione ufficiale dell’Iveco S-Way, per me fu un amore a prima vista. Tant’è che il primo immatricolato in Italia fu proprio il mio, ovvero questo rosso di cui appunto vi voglio parlare».

La conduzione dell’azienda è prettamente familiare. Da sinistra: Piero Ciacciulli, direzione generale e gestione flotta; la moglie Margherita, contabile aziendale; il genero Francesco Fiorino, responsabile officina meccanica; la figlia Marica Ciacciulli, responsabile dell’amministrazione aziendale.

S-Way, numero uno

Piero è un appassionato e quando parla questo sentimento trapela da ogni parola. Così se gli si chiede come sono gli S-Way a livello estetico, lui subito risponde che «non sono secondi a nessuno», se gli solletichi un giudizio sulla nuova cabina, subito attacca a dire che «dispone di una dimensione impressionante e di interni confortevoli e spaziosi». Poi, con piglio comparativo specifica che «rispetto allo Stralis, che reputo sia sempre una grande macchina, la cabina dell’S-Way è più larga e bilanciata. Inoltre, l’aerodinamica migliorata consente di ridurre anche il consumo di carburante di 3-4 punti percentuale, rispetto agli Stralis di ultima generazione». Ma il gioco può continuare anche rispetto al sistema di illuminazione (l’impianto luci Full LED illuminano la strada che è una meraviglia»), al quale Piero è particolarmente sensibile, in quanto nel trasporto di carni si viaggia molto di notte e la nuova illuminazione – dicono gli autisti dell’azienda – «stanca meno gli occhi».
Come tutti i nuovi S-Way della flotta, anche quello del test è stato personalizzato dalla Rino Custom: «Sono state apportate piccole finiture in acciaio inox per sottolineare le linee del camion e, in più, ho fatto montare dei pistoncini più robusti nello snodo degli spoiler laterali in modo da tenerli più saldi in caso di vento laterale. Prima avevano la tendenza ad aprirsi. Questo, purtroppo è un piccolo problema che ho riscontrato anche con altri colleghi».

TUTTI I SERVIZI IN… UNA CONNESSIONE
I veicoli della flotta Ciacciulli viaggiano spesso all’estero e quindi, anche per gestirli meglio, Piero ha ritenuto opportuno di affidarsi ai servizi MYIveco Way: «Grazie alla nuova Connectivity Box, montata di serie sugli S-Way, abbiamo la possibilità di comunicare h24 con un team di esperti Iveco che riceve i dati del camion in tempo reale e fornisce, in caso di bisogno, un servizio di assistenza proattiva. Inoltre, grazie alla connessione, anche la gestione della flotta è molto più precisa. Ora sappiamo esattamente quanto consuma ogni singolo camion, quando è ora di fare il tagliando o se c’è qualche problema meccanico. Senza considerare che, sentendosi assistiti in remoto da noi e dagli esperti Iveco, anche gli autisti viaggiano più sereni».

In cabina


Il sedile di guida, ora più imbottito rispetto a quello dello Stralis, è diventato anche molto più confortevole.

Quando arriva il momento di salire a bordo cambiamo guida, per essere assegnati ad Antonio Stasolla, vale a dire chi di fatto tiene ogni giorno il volante dell’Iveco S-Way 510. «La cabina è molto più alta, larga e profonda – ci fa notare – e soprattutto si vede che è stata costruita pensando a chi guida». Quella che Antonio sta indicando è una cabina Active Space (AS) con tetto alto, con un’altezza interna di oltre due metri che consente di spostarti agevolmente anche in piedi. «Ma lo spazio – riprende il driver – serve pure a creare gavoni, vani porta oggetti e soprattutto prese USB per la ricarica dello smartphone. Il sedile, più imbottito rispetto a quello dello Stralis, è molto più confortevole. La strumentazione non è molto cambiata, mentre il nuovo volante di foggia sportiva, tagliato alla base, è più pratico per le “taglie forti”. Le portiere, a differenza dello Stralis, danno un senso di solidità in particolare quando le chiudi». Il nostro conducente giudica positivamente pure la visibilità laterale, aiutata «da finestrini resi più grandi», così come i nuovi specchi retrovisori, «in grado di fornire un maggiore ausilio in fase di manovra». Promossi pure la nuova («e confortevole») cuccetta, il riscaldamento e il clima di stazionamento grazie anche a «una diffusione omogenea dell’aria climatizzata per tutto l’abitacolo tramite le bocchette di ventilazione usate anche durante la marcia».

Il volante dell’Iveco S-Way S510 è affidato a Antonio Stasolla.

Motore, trasmissione e dintorni

A proposito di marcia è giunto il momento di mettere in moto il Cursor 13 da 510 CV, che Antonio ritiene sempre all’altezza delle situazioni, «anche nelle discese, dove il potentissimo retarder infonde sicurezza e risparmia i freni dalla fatica». Il cambio automatizzato HI-Tronix a 12 rapporti, con frizione elettronica, viene giudicato «molto rapido, ben sincronizzato e fluido», così come particolarmente valido viene ritenuto il sistema di guida predittiva HI-Cruise con tecnologia GPS che integra funzioni di assistenza alla guida tra cui l’Ecoroll. In pratica il sistema raccoglie i parametri di viabilità, velocità, traffico e non solo, sincronizzandoli con il sistema cinematico del veicolo e, secondo l’autista, «offrendo più sicurezza durante i viaggi e un’ottimizzazione dei costi d’esercizio». Il che, almeno relativamente al consumo di carburante, equivale a percorrere, a pieno carico, 3,4-3,5 km con un litro di gasolio.


Il nuovo volante di foggia sportiva, tagliato alla base, è molto più pratico per chi si siede al posto guida. Anche se è una “taglia forte”!

Il comfort in viaggio

Il comfort di guida dell’Iveco S-Way, però, non è tutto figlio di sistemi elettronici. «Il nostro – osserva Antonio Stasolla – è configurato con sospensioni Full Pneumatic, in modo tale che il camion non dondola né beccheggia e, al tempo stesso, assorbe perfettamente le imperfezioni del manto stradale». Ma pure la cabina è collegata al telaio tramite sospensioni pneumatiche e anche questo – chiosa Antonio – aiuta a rendere la marcia estremamente fluida e confortevole».



Le cerniere degli spoiler laterali sono state rinforzate con pistoncini più robusti, mentre delle bandelle in acciaio inox, applicate dalla RinoCustom, irrigidiscono la struttura per eliminare una fastidiosa tendenza ad aprirsi durante la marcia, specie in presenza di vento laterale.

Conclusioni

Una cosa è evidente: alla Ciacciulli sono particolarmente fieri dei veicoli della flotta azienda, ma è anche vero che ai veicoli stessi viene chiesto tantissimo. Tutto questo per dire che dietro alcuni giudizi non c’è assolutamente una leggerezza, ma al contrario la consapevolezza di aver avuto da un mezzo su ruote più di quanto ci si aspettasse. E anche la personalizzazione, gli inserti in acciaio, le luci supplementari servono a gratificare un autista che comunque ogni giorno macina, lungo le strade di tutta Europa, chilometri e chilometri.
D’altra parte, i numeri in questo senso non lasciano scampo. Un po’ grazie a un ufficio traffico molto ben organizzato, un po’ grazie ai sistemi di connettività di cui dispone del veicolo, in appena otto mesi di vita l’Iveco S-Way 510 ha percorso la bellezza di 150.000 chilometri. Piero Ciacciulli, con un sorriso a 32 denti, si affretta a specificare che «soltanto pochi giorni fa ha avuto modo di conoscere un’officina in occasione del primo tagliando». E a questo punto fate voi i conti: 150.000 km a 3,5 km/litro con un solo tagliando. Chi non sarebbe contento!

La Trasporti Ciacciulli, con sede a Santeramo in Colle (BA), si occupa di trasporto frigo (carni appese) dall’Italia in quasi tutta Europa (Spagna, Francia, Germania, Inghilterra, Polonia e Grecia).

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