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La classifica delle vendite di trailer nell’anno della pandemia. Un italiano sul gradino più alto del podio

Nel 2020, in un mercato segnato da profonde flessioni, il primo costruttore di trailer è risultato Menci, lasciando alle sue spalle il trittico dei blasonati marchi tedeschi: Schmitz, Kögel e Krone. Nei primi quattro mesi del 2021, però, i numeri sono in decisa ripresa

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Non era mai capitato. Ma l’anno della pandemia porta in dote anche un evento di questo tipo: gli allestitori tedeschi scendono dal gradino più alto del podio per lasciar posto a un costruttore italiano, il toscano Menci.
Per la precisione Menci, nel 2020, è il primo allestitore con 1.596 immatricolazioni, a cui si devono aggiungere (vedi box) i dati delle vendite all’estero. In ogni caso la rincorsa del costruttore aretino era partita già negli anni scorsi, visto che nel 2019 era terzo, superando già Kögel. Si tenga presente che Menci ha in pancia altri due marchi nazionali: il piemontese Acerbi e il veneto Zorzi e, unendo anche le loro vendite, già lo scorso anno saliva a un totale di 1.686 semirimorchi a un passo da Krone, secondo piazzato.

Ad aiutare l’allestitore toscano, d’altra parte, è stata anche la pandemia, che ha colpito maggiormente i marchi stranieri, quelli tedeschi in modo particolare, afflitti dalle chiusure degli impianti di produzione e dalla mancanza di materie prime e di accessori, mentre ha fatto meno male ai costruttori italiani, meno strutturati per riuscire a gestire numeri molto alti e quindi maggiormente in grado di far fronte a uno stato di crisi.

«Questi risultati – commenta Marco Menci, presidente di Menci Group – sono frutto di una strategia d’impresa che negli ultimi anni ci ha portato a investire in ricerca e sviluppo e a diversificare la nostra attività per fornire ai clienti un ventaglio di mezzi sempre più ampio, con soluzioni all’avanguardia, personalizzate e funzionali al lavoro di ogni trasportatore». Ma Menci sta con i piedi per terra e ricorda anche i tratti più critici dell’anno passato: «Il dato del fatturato, pari a un -3% rispetto al 2019, rappresenta comunque un buon risultato, considerando il calo generale del settore del 20% e i due mesi di stop dell’attività nel corso del lockdown della scorsa primavera che hanno comportato un danno di circa 10 milioni. Il motivo di maggior ottimismo è rappresentato poi dalla sempre più forte internazionalizzazione verso nuove aree del mondo».

Ma torniamo ai dati. In testa, quindi, Menci con 1.596 mezzi venduti, a seguire Schmitz con 1.561 immatricolazioni in calo del 31% rispetto al 2019, terzo Kögel con 1.255 mezzi e un calo del 24%. Fuori dal podio per il secondo anno consecutivo il big Krone con 1.045 vendite in calo del 18%, che si trova quindi a intraprendere il nuovo corso dato dal cambio di gestione all’interno della Real Trailer di Suzzara (Mantova), l’importatore ufficiale dei veicoli della corona in Italia, in un contesto di mercato reso particolarmente critico dalla pandemia e che ha cercato di limitare comunque i danni, visto che la flessione subita è per lo meno inferiore in termini percentuali a quella degli altri big del trainato.

Al di sotto della quarta posizione, i numeri di immatricolato crollano velocemente. Tecnokar resta 5° con 781 mezzi in calo dell’8%. Viberti è 6° con 496 semirimorchi con una flessione del 32%.
Anche lo spagnolo Lecitrailer mantiene il posto e si abbona al 7° gradino con 377 mezzi (-17%), mentre il francese big del trasporto isotermico Lamberet resta 8° con 372 (-19%). A seguire Omar, sempre al 9° posto, con 295 nuovi trailer (-6%), mentre al 10° torna uno straniero, Kässbohrer, con 247 semirimorchi (-22%).
Fuori dai primi 10 anche nel 2020 Scharzmüller con 197 nuove immatricolazioni (-26%). Da mettere in evidenza la crescita, unica fra i costruttori nazionali, di TMT Costruzioni e di Bertoja, il primo allestitore, 12° (era al 20° posto nel 2019), da 125 trailer sale a 156 e cresce del 24,8%, quello veneto a 150 semirimorchi (137 nel 2019) cresce del 9,5% e sale dal 19° al 13° posto in classifica.
In ordine sparso poi troviamo i turchi Serin, importati dal 2017 in Italia dalla varesotta Kita, a 149 nuovi mezzi; le Officine De Angelis (15°), a 135 pezzi; il secondo allestitore del freddo francese, Chereau, a 102 isotermici al 17° posto; Orthaus a 97 vendite in calo quasi del 48%; Paganini Car, 19°, con 96 nuovi mezzi (-14,3%) e 20° la tortonese OMT, specializzata in cisterne per idrocarburi e di proprietà al Gruppo Gavio, a 94 nuove botti in calo di 5 posizioni e di quasi un 41% di immatricolato.
I dati sono abbastanza agghiaccianti e mostrano un comparto economico in forte difficoltà. Per fortuna il 2021 è iniziato in modo completamente diverso. Le statistiche Anfia registrano una crescita a doppia cifra per i veicoli trainati in tutte le aree geografiche: +69,2% nel Nord-Est, +54,6% nell’area Sud e isole, +53,5% per le regioni del Centro, +37,2% nel Nord-Ovest.
Le marche estere totalizzano 3.153 immatricolazioni da inizio anno (+65,5%), mentre le marche nazionali, con 2.185 veicoli, crescono del 40,1%.

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