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21%: è la percentuale dei servizi svolti da terzi nelle aziende di logistica. Il sub-appalto perde 13 punti percentuali in 4 anni

Uno studio dell’Osservatorio Contract Logistics del Polimi certifica la nuova tendenza a internalizzare i servizi. La maggior parte delle aziende non prevede l’aumento dei subappalti, mentre cambiano i contratti, si consolida il rapporto con la committenza che chiede servizi sempre più rapidi e tecnologici, con geolocalizzazione e tracciabilità

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Sempre meno servizi svolti da vettori terzi, sempre più internalizzazione. Il nuovo trend nella logistica viene certificato anche dai dati elaborati dall’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano e presentati a Bergamo in occasione dell’Assemblea di FAI il 13 e 14 giugno scorso. 

Esternalizzazioni al palo

Secondo un’indagine condotta testando più di 200 aziende aderenti all’associazione guidata da Paolo Uggè, l’Osservatorio Gino Marchet indica un importante tendenza in atto: nel 2021 circa il 34% del fatturato delle aziende veniva prodotto da servizi dati in appalto a vettori terzi, per lo più padroncini, mentre il dato relativo al 2025 si attesta al 21%, con una perdita di 13 punti percentuali e la certezza di aver intercettato un nuovo modo di lavorare. Infatti, le stesse aziende interrogate sulle previsioni future attestano che non ci saranno grossi cambiamenti sulla mole di lavoro esternalizzato: il 61% degli intervistati, infatti, prevede un trend analogo anche negli anni futuri, mentre è solo un 22% che prevede una crescita degli appalti esterni, di cui il 17% annuncia un leggero aumento e solo il 5% vede il fenomeno in forte crescita.

Contratti più lunghi e con indicizzazioni

Una nuova era che si intravede anche dall’analisi dei contratti con la committenza. Sempre secondo l’indagine del Politecnico di Milano, il 44% ha riscontrato cambiamenti legati ad una maggiore frequenza di elementi dovuti all’indicizzazione delle tariffe, particolarmente importante in questo momento di volatilità dei prezzi dei carburanti e dell’inflazione legati alle turbolenze internazionali e alle crisi geopolitiche. Un altro 29%, inoltre, segnala dei cambiamenti nella durata dei contratti che attesta una maggiore stabilizzazione dei rapporti tra vettori e committenti. 

Cambia il rapporto con la committenza

Infine, si registra un cambiamento di approccio delle aziende committenti che considerano la logistica e il trasporto sempre più un asset fondamentale per lo sviluppo del core-business. Questo si riflette, seppur in modo moderato, sulle strategie di gestione del trasporto. Tra i cambiamenti segnalati dai vettori negli ultimi 5 anni, la richiesta di maggiore documentazione e maggiore controllo da parte della committenza, una crescita dell’attenzione alla qualità del servizio con richiesta di tempi rapidi e piena conformità alle esigenze del cliente «che vengono spesso considerate più importanti della minimizzazione dei costi”. Infine, si segnala un aumento delle richieste da parte dei clienti relative alla tracciabilità/geolocalizzazione delle spedizioni e alle tempistiche di arrivo al carico e alla consegna». 

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