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42 camion, 135 locomotive, 2.000 carri: ecco dove Fs Logistix investirà i 2,16 miliardi

La lista si completa con 8 gru a portale, 5 gru mobili e una nave ibrida che andranno ad aggiungersi da qui al 2029 alla dotazione già in possesso della nuova entità nata all’interno del Gruppo Fs per presidiare la logistica dal primo all’ultimo miglio. Un’operazione che parte con una piattaforma digitale in grado di fornire agli utenti informazioni mirate alla prenotazione di prestazioni, realizzate sulla base di diverse filiere che comprendono, oltre al trasporto, anche servizi di logistica

De Filippis (Fs Logistix): «Spedizionieri digitali nostri partner per i servizi su gomma»

L’amministratore delegato di Fs Logistix delinea per Uomini e Trasporti la strategia della realtà nata nel Gruppo Fs per competere in ambito logistico, un futuro campione nazionale che “affiancherà Poste Italiane” in un mercato in crescita dove lavorare insieme. Oltre all’annuncio di 42 camion che verranno acquistati con procedure pubbliche, l’Ad parla di partnership con aziende presenti sul mercato e che presentano novità sul tema della digitalizzazione. Intanto va avanti anche l’acquisizione del 30% di CFI

-3,2%: è il calo dei treni merci negli interporti italiani nel 2024. Uir: «Urgente invertire la rotta»

Ancora un anno con il segno meno: la diminuzione di traffico ferroviario negli interporti italiani arriva dopo che il 2023 aveva chiuso con una riduzione del 16,5%. I treni intermodali nel 2024 sono stati solo 40mila, in controtendenza rispetto al periodo pre-PNRR, quando invece l’intermodale ferroviario era in progressivo aumento. I dati emergono dall’incontro annuale dell’Uir che ha riunito a Venezia i maggiori interporti italiani. «Urgente rispettare i tempi dei cantieri – è l’appello – e sostenere il settore con un “terminal bonus” per riprendere la corsa»

+1,2% è l’aumento del costo del gasolio extrarete da metà aprile ad oggi

Registrato un incremento del 3,8% a metà maggio quando è entrata in vigore la modifica delle accise sui carburanti introdotta con decreto dal Governo. Il monitoraggio dei prezzi, effettuato da Figisc, associazione dei distributori di carburante, per Uomini e Trasporti riporta le quotazioni comprensive di Iva e tratteggia disparità tra Nord e Sud, con maggiori incrementi al Centro. Da metà maggio, i prezzi sono in discesa, ma potrebbero incamerare altri scossoni provenienti dalle quotazioni internazionali in aumento

Tutto aumenta, tranne il gasolio: il trend che spiazza l’autotrasporto

Il gasolio ha segnato le riforme dell’autotrasporto. Quando in passato aumentava esageratamente di prezzo, le piccole imprese del settore, incapaci di ottenere incrementi di tariffa, ottenevano dallo Stato tutele specifiche o tramite apposite normative o tramite sussidi. Ma adesso che i veicoli, le assicurazioni, i pedaggi, il lavoro e persino i panini in autostrada costano di più, ma il gasolio scende dell’8,5% in due anni, come cambia la strategia delle rappresentanze del settore?

+12,6%: è l’incremento del costo dell’assicurazione in due anni per un cassonato

Per un cisternato gli aumenti si attestano al +8,7%. I dati del Centro Studi di Federtrasporti, elaborati sulla scorta dei costi sostenuti dalle aziende associate, sono in linea con quelli monitorati dall’Ivass nel quaderno n. 33 pubblicato lo scorso marzo. In Italia i premi sono saliti del 10,1% dal 2022 al 2024, meno che in Europa dove gli aumenti si attestano al 19,6%: in testa è la Germania con rialzi vicini al 45%

+2,9%: è l’aumento dei pedaggi autostradali per un mezzo pesante dal 2023 ad oggi

In rialzo i costi chilometrici relativi alle tariffe in autostrada. Per chi viaggi in Italia l’incremento sfiora il 3%, ma in Europa possono essere molto più alti. In Austria, per esempio, arrivano a oltre il 12%, dopo il ritocco dei pedaggi partito l'11 gennaio 2025. Altri aumenti anche in Repubblica Ceca e Olanda, mentre in Polonia dal 1° aprile sono scattati rincari fino al 15%

+59%: è l’aumento di noli marittimi per i container dal 2019 ad oggi. E adesso regna l’incertezza…

Dopo un costante rialzo delle tariffe sulle principali rotte intercontinentali, si è registrata una lieve flessione a metà aprile, ma gli analisti del Drewry WCI prevedono comunque aumenti sulla scia dei dazi di Trump e della riduzione di carico su alcune direttrici. È un sali-scendi per i prezzi dei noli marittimi che hanno toccato il picco più alto durante la pandemia e da allora sono scesi (del 78%), anche se sono rimasti molto più alti rispetto al 2019. Secondo gli esperti non è l’offerta a determinare le oscillazioni, ma l’irrigidimento delle catene di approvvigionamento

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