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Evasione da oltre 6 milioni di euro nella logistica imolese

Un imprenditore del settore dei trasporti, a capo di una società formalmente amministrata da suoi parenti e collaboratori, si sarebbe avvalso di quattro società (soprattutto cooperative) per assumere 400 autisti senza versare contributi

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Una frode fiscale da 6 milioni e mezzo di euro. È quanto la Guarda di Finanza di Imola ha contestato a un imprenditore di 60 anni, cittadino italiano, nell’ambito di una indagine che coinvolge altri diversi soggetti nel settore della logistica e del trasporto merci.

Secondo le indagini della procura di Bologna, attualmente in corso, la società dell’imprenditore in questione era amministrata formalmente da parenti o collaboratori dell’imprenditore e offriva servizi di trasporto merci contando su oltre 400 autisti, assunti attraverso altre quattro società, soprattutto cooperative che non versavano né imposte né contributi. Nel dettaglio, l’imprenditore acquistava la manodopera da queste false società, una delle quali con sede in Romania, per eludere la legislazione italiana, deducendo i costi. Un sistema che, oltre ad aver causato una rilevante evasione fiscale, ha comportato anche una concorrenza illecita nel mercato, perché attraverso questo sistema la società offriva prezzi molto inferiori.

L’imprenditore è stato arrestato e il gip del tribunale di Bologna ha disposto il sequestro preventivo dei beni appartenenti a quattro società a lui riconducibili, fra cui tre immobili, due auto e altri oggetti di valore.

Il fatto contribuisce indubbiamente a gettare cattiva luce su un modello organizzativo, quello della cooperativa, nato negli anni ’50 per garantire proprio a tanti piccoli trasportatori di trovare una struttura con cui poter competere sul mercato in maniera chiara, trasparente e innovativa.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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