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Ex Ilva, Confedercontribuenti critica il governo: «Col commissariamento si rischia»

Il presidente Finocchiaro: «Solidali con le vittime di Arcelor Mittal. Commissariare l’acciaieria vuol dire far pagare la crisi alle aziende dell’indotto». Le imprese vantano crediti per 120 milioni di euro

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Piena solidarietà alle imprese e ai lavoratori dell’indotto dell’ex Ilva di Taranto da parte di Confedercontribuenti. «Oltre alla beffa della ArcelorMittal – ha affermato il presidente Carmelo Finocchiaro – queste aziende devono subire l’incapacità del governo di affrontare con rigore la questione e presentare soluzioni efficaci, impantanandosi nel dibattito commissariamento sì – commissariamento no senza indicare dei possibili partner alternativi al colosso dell’acciaio».

I lavoratori delle aziende coinvolte si sono riuniti ieri sera in un presidio davanti all’ingresso dello stabilimento di Acciaierie d’Italia – la società che ha preso il posto dell’Ilva – e da questa mattina stanno protestando in corteo per le strade di Taranto contro il governo che, nell’incontro di ieri con i sindacati, ha confermato l’intenzione di mettere lo stabilimento in amministrazione straordinaria. «Questa soluzione tuttavia non dà alcuna garanzia – ha stigmatizzato Finoccchiaro – anzi rischia di far sparire i crediti vantati dalle imprese dell’indotto. Parliamo di 120 milioni di euro, sarebbe un contraccolpo letale».

«In sostanza, la soluzione governativa – ha proseguito il presidente di Confedercontribuenti – è di far pagare la crisi dell’ex-Ilva alle aziende dell’indotto. Ennesima dimostrazione di come il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e tutta la compagine governativa in generale non siano in grado di affrontare una crisi che riguarda non solo l’acciaieria, ma anche decine di altre imprese e migliaia di lavoratori. Non basta parlare di Made in Italy: servono risposte concrete per restituire al nostro Paese la forza industriale che aveva nei decenni passati», ha concluso Finocchiaro.

A causa del mancato pagamento delle fatture arretrate, molte imprese di autotrasporto sono oggi sull’orlo del fallimento. Il timore è che ArcelorMittal esca da Acciaierie d’Italia, perché ciò significherebbe un’altra amministrazione straordinaria che, in concreto, potrebbe appunto portare a una perdita del credito, come avvenne nel 2015.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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